Discariche abusive, in due ai domiciliari

Bondeno: sette gli indagati per un giro di stoccaggio abusivo di rifiuti, i provvedimenti più pesanti per un uomo e una donna di Scortichino

Discariche abusive, in due ai domiciliari

Discariche abusive, in due ai domiciliari

BONDENO

Due discariche a cielo aperto chiuse, sul territorio di Finale Emilia, in provincia di Modena. Provvedimento preso dopo aver individuato 20mila metri quadrati di sottosuolo compromessi, sette misure cautelari personali e quasi un milione di euro di beni sequestrati, per inquinamento ambientale e attività organizzata al traffico illecito di rifiuti. È l’esito dell’ultima operazione eseguita dalla Guardia di finanza di Modena, dai carabinieri forestali di Modena e dalla stazione territoriale dell’Arma di Anzola dell’Emilia, che ha interessato le province di Modena, Bologna, Reggio Emilia, Ferrara e Rovigo. Le misure più pesanti, gli arresti domiciliari, sono stati disposti per due bondenesi: Fabio Gallini e Martina Toselli, per gli altri cinque indagati residenti in altre province, invece, il gip ha disposto misure cautelari meno afflittive.

Nei due campi, al confine tra le province interessate, erano stati interrati scarti di produzione industriale, provenienti da demolizioni edilizie, oltre a rifiuti plastici, pneumatici di automezzi e rifiuti pericolosi contenenti amianto. I sequestri riguardano 11 immobili, tra terreni adibiti a luogo di stoccaggio e interramento dei rifiuti e fabbricati, 8 mezzi di trasporto utilizzati per lo spostamento della merce, nonche´ il sequestro preventivo per equivalente di oltre 56.000 euro, come profitto del reato, al momento limitato nella quantificazione ai soli carichi illeciti fermati su strada.

I provvedimenti sono stati emessi dal gip di Bologna, su richiesta del sostituto procuratore Flavio Lazzarini, della Direzione distrettuale antimafia di Bologna, a carico di imprenditori e titolari di aziende attive nel settore della gestione dei rifiuti e dell’autotrasporto. Oltre agli arresti domiciliari nei confronti dei due bondenesi, sono stati disposti l’obbligo di dimora nei confronti di un’altra persona e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria a carico di altre quattro. L’operazione chiude un’articolata indagine, coordinata dalla Dda di Bologna, sull’attività illecita realizzata dagli indagati in prima persona, o attraverso società a loro direttamente o indirettamente riconducibili.

A partire dai primi mesi del 2019 gli indagati, per generare profitti e risparmiare sui costi, avrebbero gestito senza alcuna autorizzazione un’attività organizzata che garantiva tutte le fasi dell’illecito smaltimento di rifiuti, dalla raccolta al trasporto, dallo stoccaggio fino all’interramento.

Si tratta di ipotesi di accusa della Direzione distrettuale antimafia, su cui ora gli indagati potranno chiedere di essere sentiti per fornire la propria versione dei fatti.

re.fe.