"Fare la pizza mi ha tolto dalla strada"

Romano racconta come ha trovato la forza di aprire: "Una l’ho chiamata don Roberto, per ringraziarlo"

"Fare la pizza mi ha tolto dalla strada"

"Fare la pizza mi ha tolto dalla strada"

SCORTICHINO

C’è una luce accesa la sera nello scorrere viale Passardi a Scortichino. Esiste solo da tre mesi, ma illumina una pizza che fa un cerchio intorno alla vita. Scorrendo il menù, in un tappa alla pizzeria Romano, si incontra tra i Panuozzi, un pane tipico napoletano dalla forma allungata con doppia cottura, "Don Anto". Ha i sapori di crudo, bufala e pomodorini. E il pensiero corre e don Roberto Antonelli, il parroco della vicina chiesa, tanto da aprire una porta che unisce i sapori di Casal di Principe, in provincia di Caserta, il luogo d’origine del titolare, ad una storia tutta bondense. "Ho dedicato questa ricetta a don Roberto – ammette Antonio Romano – perché mi ha aiutato tanto con mio figlio. Senza di lui probabilmente non avrei mai avuto il coraggio e la forza, a giugno, di iniziare questa avventura che sta andando bene. Il mio bimbo è autistico. Il don ci ha accolto nella sua scuola quando ero in difficoltà anche solo a capire cosa ci stesse succedendo". Da qui un sogno: "Fare la pizza mi ha tirato via dalla strada – racconta – la faccio da quando avevo dieci anni. Credo che possa salvare tanti ragazzi. Chi vuole può venire da me e gli insegno a farla. Nel futuro poi – aggiunge – ho un obiettivo: insegnare a fare la pizza ai ragazzi autistici, come mio figlio, perchè possano avere un lavoro e un futuro".

La pizzeria (telefono 3408860200) che fa consegne a domicilio oltre che nella frazione anche a Bondeno, Finale Emilia arrivando fino a Vigarano, ha raddoppiato in pochi giorni le pizze dalla gestione precedente. Un miracolo di imprenditoria coraggiosa. Antonio Romano è istruttore di pizza classica e contemporanea, ha vinto a giugno il campionato mondiale di Formigine, ma in questa pizzeria ci ha messo qualcosa in più della conoscenza, dei diplomi, dei premi: i principi che muovono i passi di una vita: "Se la pizza ha salvato me può salvare altri ragazzi – racconta - . Il mondo pizza ti toglie dalla strada e ti cambia la vita. Se ci sono dei ragazzi che vogliono imparare, io sono disponibile". Poi un ringraziamento: "La mia famiglia, mia moglie Maria, i miei figli Francesco e Nathan sono tutto per me – racconta – ma devo ringraziare tutte le persone di Scortichino che mi hanno accolto, gli abitanti di questo paese, di Gavello e di Bondeno. Dove sono nato si vive arrancando, qui riesco a dare alla mia famiglia lavorando, una vita dignitosa. Per questo ringrazio la gente che abita questa terra. Sono in pizzeria – indica – quello che sono nella vita fuori. Aprendo questa pizzeria e mettendomi in proprio ho vissuto tante emozioni. A Scortichino ci vuole coraggio. Ma non ho mai avuto tante soddisfazioni come qui. Perchè quando ti fanno un complimento rimane".

Claudia Fortini