’Ferrara città cardioprotetta’. Donati i primi tre defibrillatori: "Così salveremo vite umane"

La serata di beneficenza con i due Rotary, Ferrara e Ferrara Est: "Service a cui crediamo molto". Installati al Massari, in piazza Municipio e in Castello. Comune e 118: "Grande giornata".

’Ferrara città cardioprotetta’. Donati i primi tre defibrillatori: "Così salveremo vite umane"

’Ferrara città cardioprotetta’. Donati i primi tre defibrillatori: "Così salveremo vite umane"

Donati i primi tre dei venticinque defibrillatori per il progetto Ferrara Città Cardioprotetta, dopo il protocollo d’intesa siglato il 24 gennaio da Comune e Ausl. I tre dispositivi sono stati donati dai Rotary Club Ferrara Est e Ferrara, durante la serata di beneficenza che si è tenuta l’altro ieri nella Sala della Musica. Tra i relatori il vicesindaco Nicola Lodi e l’assessore Cristina Coletti, i presidente dei Rotary Paolo Govoni e Adele Del Bello, per l’Ausl i responsabili del 118, Maurizio Giacometti, e infermieristico, Marco Orioli. Infine, per il Resto del Carlino – media partner e promotore attivo dell’iniziativa – e come testimonianza in prima persona, il giornalista Nicola Bianchi.

I tre dispositivi verranno installati a Parco Massari, in piazza del Municipio e in Castello. L’individuazione della posizione di tutti e 25 – 19 nella zona urbana della città e 6 nelle frazioni – è frutto di uno studio di mappatura condotto da Comune e Ausl. "Oggi – così il vicesindaco – si entra nel vivo del progetto. Questi sono i primi di 25, ma questo numero è solo l’inizio, vogliamo mettere in piedi una rete capillare di dispositivi in tutto il territorio comunale". Poi rivolto a privati, aziende, e associazioni: "Donate dispositivi Dae. Sono mezzi che salvano la vita". Nel 2023 sono stati 178 gli arresti cardiaci nel nostro territorio, di cui rianimati 14 (circa il 7,8%). Di questi, 24 sono avvenuti in luoghi pubblici. "Per Ferrara – ha aggiunto l’assessore Coletti – è un momento importante, questa donazione significa vita, in quanto l’utilizzo tempestivo del defibrillatore vuol dire dare concrete opportunità ad una persona colpita da infarto di salvarsi. Il nostro obiettivo è rafforzare una strategica collaborazione fra enti pubblici e istituzioni private atta ad innalzare la protezione sociosanitaria dei cittadini ferraresi".

"La decisione è stata presa, innanzitutto perché il progetto è fondamentale per l’intera Ferrara – così Paolo Govoni, presidente del Rotary Ferrara Est –. Si tratta di salvare vite umane e non possiamo tirarci indietro. In secondo luogo, vogliamo dare continuità al service ‘Defibrilliamo Ferrara’, progetto lanciato nel 2023 e che ci ha visti protagonisti nell’acquisto e donazione di apparecchi semiautomatici in 30 istituti della città e provincia. Ringrazio l’amministrazione, il vicesindaco e il Resto del Carlino, compagni di viaggio importanti in questo progetto".

Grande soddisfazione è stata espressa anche dalla collega del Rotary Ferrara, Adele Del Bello: "Questo importante progetto conferma il concreto impegno del Club per la salute, mentale e fisica, della cittadinanza – ha spiegato – Il nostro impegno si realizza, ancora una volta, grazie alla proficua collaborazione con gli attori del territorio e unendo le forze dei club estensi al fine di realizzare service di grande portata e alto impatto sulla comunità cittadina".

Tutti i cittadini, anche coloro che non hanno mai fatto un corso di primo soccorso, possono utilizzare i Dae. Le manovre con il defibrillatore devono essere effettuate in attesa dei soccorritori del 118, che devono essere in ogni caso tempestivamente allertati. "In Italia – così il dirigente del 118, Giacometti – 60mila persone vanno in arresto cardiaco e la percentuale di sopravvivenza è molto bassa, a seconda delle casistiche, va dal 5 all’8%. È chiaro che il fattore tempo è fondamentale". "Queste donazioni, – ha chiuso il collega Orioli, che da anni si è speso per questo progetto – e i 25 defibrillatori che verranno installati, non sono la conclusione di un percorso, piuttosto un inizio: possiamo fare sempre di più. Oltre ai dispositivi, invito la cittadinanza a svolgere corsi di formazione sul primo soccorso, fondamentali e, in molti casi, salvavita".