Guercino superstar in mostra a Torino: "Qui per onorarlo"

Cento, il sindaco Accorsi emozionato ieri all’anteprima dell’esposizione "Siamo una piccolà città piena di eccellenze". Oggi l’inaugurazione.

Guercino superstar in mostra a Torino: "Qui per onorarlo"

Guercino superstar in mostra a Torino: "Qui per onorarlo"

"Noi ci siamo innamorate di Cento. E non vediamo l’ora di essere adottate da Cento", sorridono Annamaria Bava e Gelsomina Spione dell’Università di Torino, curatrici della mostra - evento che i Musei Reali di Torino dedicano a Guercino, maestro centese della pittura barocca, e al ‘mestiere del pittore’ nella società del Seicento. L’esposizione (con più di 110 opere di Guercino e di artisti coevi, da collezioni italiane ed europee) verrà inaugurata oggi pomeriggio dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, e sarà aperta al pubblico da domani al 28 luglio. È un emozionante percorso nella straordinaria carriera del pittore superstar del Seicento e nell’attività della sua bottega. Un percorso in cui – ovviamente – anche Cento è protagonista.

"Noi abbiamo l’onere e l’onore di rappresentare il Guercino – ha detto Edoardo Accorsi, sindaco di Cento, all’anteprima della mostra ieri a Torino –. Siamo una piccola città piena di eccellenze che, attraverso l’arte e la cultura, è arrivata educatamente a bussare alla porta dei grandi, di città come questa che sono state reali". Accorsi ha raccontato con emozione la riapertura della Pinacoteca Civica, avvenuta a fine novembre: "Siamo riusciti a far sì che il Guercino tornasse ad avere una casa – ha aggiunto –. Come tutti i ‘genitori’, siamo contenti che un nostro figlio abbia una casa ma siamo anche felici che possa partire per il mondo".

Dalla Pinacoteca centese diretta da Lorenzo Lorenzini, anch’egli presente ieri a Torino, sono arrivate in mostra diverse opere di Guercino fra cui il "Matrimonio mistico di Santa Caterina" della collezione Credem (affiancato dalla tavola di Scarsellino con lo stesso tema, della collezione Grimaldi Fava) e alcune fra le pitture murali di Casa Pannini, o la "Natura morta con paramenti vescovili", opera di Paolo Antonio Barbieri, fratello di Guercino, specializzato nei dipinti con soggetti ‘di ferma’. C’è il giovane e già vibrante Guercino del "Miracolo di San Carlo Borromeo" (1612) dalla chiesa parrocchiale di Renazzo, c’è l’incanto dell’ "Assunta" della chiesa del Santissimo Rosario (dalla Pinacoteca San Lorenzo), ci sono i disegni di quell’Accademia del nudo che Guercino aprì a Cento già nel 1616. C’è lui, Guercino, che accoglie i visitatori già nella prima sala, con l’elegante autoritratto risalente al 1630 - 32, proveniente dalla Schoeppler Collection di Londra.

Una grande mappa in una sala rievoca le committenze di Guercino e i suoi ‘spostamenti’: "Se si eccettuano gli anni romani, lui viaggiò pochissimo, ma le sue opere sono arrivate ovunque", fanno notare Annamaria Bava e Gelsomina Spione. "Siamo davvero felici e orgogliosi di essere parte di questo bellissimo evento espositivo che ci offre spunti di riflessione – ha rimarcato il sindaco Accorsi –. Qui possiamo ammirare i lavori di Guercino anche da un punto di vista differente, quello della sua bottega, e scoprire la geografia della sua committenza". Il cuore di Guercino, la sua anima, la sua ispirazione rimasero comunque sempre nella nostra pianura emiliana: "Venendo varie volte a Cento, siamo rimaste colpite dal paesaggio che è ancora quello che si vede in certi dipinti di Guercino", continuano le due esperte. Certamente in Guercino Cento racchiude e custodisce la sua identità.