NANDO MAGNANI e FRANCO VANINI
Cronaca

Il paese sconvolto, un minuto di silenzio e palloncini colorati "Era sempre sorridente"

Lacrime per Diego Vecchietti, ucciso dal mezzo agricolo a cinque anni. Le educatrici: "Non lo dimenticheremo". Il dolore del sindaco. Strazio a Codifiume: "Erano qui da pochi anni, è stata una disgrazia".

Il paese sconvolto  Un minuto di silenzio  e palloncini colorati  "Era sempre sorridente"

Il paese sconvolto Un minuto di silenzio e palloncini colorati "Era sempre sorridente"

SANTA MARIA CODIFIUME – "Era allegro, spensierato, gioioso, sempre sorridente". Così le educatrici della scuola materna ‘Sacra famiglia’ di Codifiume ricordano Diego Vecchietti, il bimbo di cinque anni morto domenica in un terribile incidente a pochi metri da casa. "Non lo dimenticheremo mai – continuano le insegnanti, commosse e incredule di fronte alla tragedia –. Il piccolo era legatissimo ai suoi amichetti e amava tanto la sua famiglia". Il cordoglio della materna di Codifiume si è esteso a tutte le scuole dell’Argentano nelle quali, come proposto dal sindaco Andrea Baldini, è stato osservato un minuto di silenzio, seguito dal lancio di palloncini colorati. Tra le iniziative nate dal dolore e dalla commozione per una vita spezzata in modo così assurdo sarebbe allo studio anche una raccolta fondi benefica. La famiglia Vecchietti si era trasferita nell’Argentano un paio di anni fa. Prima vivevano a Malalbergo, in provincia di Bologna. Il piccolo Diego abitava in una casa di campagna insieme al papà, che si occupa di trasporto merci, alla mamma e alla sorellina di otto anni.

La notizia ha suscitato cordoglio e sconforto in tutto il territorio. Parole e messaggi di affetto e vicinanza sono arrivati ai suoi cari, distrutti per la tragica e precoce perdita del figlioletto. "Un dolore terribile, profondo – commenta Eraldo Sanchi, presidente della consulta di frazione –. Un lutto, una tragica notizia, che ci ha colpiti tutti. E che ci vede stretti attorno allo strazio dei familiari, affranti dalla drammatica e prematura scomparsa del loro adorato figlio". Nella frazione la notizia si è diffusa rapidamente. Una mazzata per gli abitanti di un paesino in cui ci si conosce tutti, anche se si è arrivati da poco. "È una famiglia che vive qui da un paio di anni – racconta un codifiumese –. Hanno comprato una casa in campagna e conducono una vita tranquilla e riservata. Il padre viene in paese per accompagnare i bambini a scuola". Da quella maledetta domenica, la famiglia si è chiusa nel proprio dolore chiedendo riservatezza. Una sofferenza inimmaginabile e indescrivibile.

I Vecchietti abitano a trecento metri di distanza dall’azienda agricola in cui si è consumata la tragedia, azienda di proprietà di un imprenditore molto conosciuto nella zona. "Conosco il padre del bambino – afferma un abitante del paese –, si è trasferito da pochi anni a Santa Maria Codifiume. Il bimbo, sempre allegro, girava dappertutto con la sua biciclettina".

Molto noto nella zona anche l’autista del trattore finito sotto indagine per la tragedia: "È il figlio di una importante famiglia di agricoltori della zona – spiega un altro residente della frazione –. A Santa Maria hanno decine e decine di ettari di terreno, oltre a un allevamento di bovini. Hanno poi altre proprietà nel Nordest, in particolare due aziende agricole nel Veronese. È una persona molto conosciuta e stimata. È stata una terribile disgrazia".