IL VANGELO DI OGGI

La vita ordinaria di Gesù, Maria e Giuseppe ci insegna a vivere in relazione a Lui. Simeone e Anna, due anziani profeti, ci ricordano di pregare con perseveranza. La loro purezza e semplicità di cuore ci aiuta a intravvedere il Mistero di Gesò di Nazareth.

Gn 15, 1-6; 21, 1-3; Sal 104; Eb 11, 8.11-12.17-19; Lc 2, 22-40

La modesta famiglia di Giuseppe presenta Gesù al Tempio secondo il rito giudaico che, per i poveri, esigeva solo il sacrificio di un paio di colombe. Eppure su questa famiglia si fissa l’attenzione di Dio che mediante due suoi profeti rivela lo straordinario mistero che vi si nasconde. Simeone e Anna sono due anziani profeti: Simeone, che è detto “giusto e pio”, è un uomo capace di attesa

e di ascolto della Parola, disponibile a Dio. Anna è una vedova di 84 anni che in pratica vive nel Tempio, in preghiera. Questi due vecchi appartengono ai “poveri del Signore” dell’Antico Testamento che nella loro purezza e semplicità di cuore riescono a intravvedere, al di là delle apparenze, il segreto di Gesù di Nazareth, ad accogliere il Messia di Dio in un bambino: la loro vita di preghiera, il loro” stare nel Signore” li rende capaci di cogliere il Mistero anche nelle pieghe della quotidianità. Dopo la nascita di Gesù, oggi la liturgia ci invita a meditare sulla sua realtà familiare: Gesù si è rivelato in una famiglia umana; Gesù, Maria e Giuseppe sono una famiglia; il Figlio di Dio, Dio fatto uomo, cresce in una famiglia; il Figlio di Dio viene ad abitare con noi rendendoci così, in lui, figli dello stesso Padre e fratelli tra noi, una grande famiglia. Gesù inizia il suo cammino umano creando rapporti, vivendo situazioni, facendo scelte, come ognuno di noi. Cresce in un contesto familiare per imparare, possiamo dire, a diventare figlio dell’uomo. Una situazione che si protrae per un lungo periodo: 30 anni di vita nascosta prima di iniziare con la sua predicazione la vita pubblica. In questi 30 anni di vita familiare resta sottomesso a Maria e Giuseppe, santifica la vita quotidiana: un invito potente, anche se quasi muto, a vivere il nostro quotidiano in relazione a Lui. La vita ordinaria, gli incontri che facciamo, le sofferenze che incontriamo, il lavoro, la famiglia, le piccole e grandi preoccupazioni: tutto può diventare Parola del Signore, momento di incontro, di ringraziamento, di preghiera, un modo concreto di vivere il nostro presente con Lui. Il Vangelo di oggi ci parla anche dell’Incontro di Gesù col Tempio: “la casa del Padre”. Entrandovi Gesù vi

porta la “Gloria di Dio” ma in modo povero e non appariscente, restando nascosto ai più e visibile solo agli umili di Israele.

Anche noi possiamo domandarci: nella mia vita ordinaria è presente il Signore? I fatti che vi accadono mi aiutano a incontrarlo?

Simeone e Anna vivono con perseveranza una “vita di preghiera”: la mia?

Sandro Mastellari