LAURO CASONI
Cronaca

La sicurezza dei cieli. Il comandante del Coa: "Aeronautica in campo per tutelare la pace"

Il generale Claudio Gabellini ospite dell’Accademia delle Scienze "Obiettivo, raccontare la storia, i valori e gli ideali che ci animano. Mettiamo le nostre capacità al servizio di istituzioni e collettività" .

La sicurezza dei cieli. Il comandante del Coa: "Aeronautica in campo per tutelare la pace"

La sicurezza dei cieli. Il comandante del Coa: "Aeronautica in campo per tutelare la pace"

"Raccontare la nostra storia, far conoscere i nostri valori, i nostri ideali e le imprescindibili capacità messe quotidianamente al servizio della collettività e delle istituzioni, è l’obiettivo che l’Aeronautica Militare si è prefissa in questi anni: comunicare efficacemente ciò che facciamo, e come lo facciamo, per la salvaguardia della sicurezza nazionale in un periodo storico in cui siamo chiamati a rivedere la pace tra i popoli e prendere atto che siamo di fronte a rischi che devono essere gestiti". Sono queste le parole e lo spirito che hanno spinto il comandante del Comando Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico, generale Claudio Gabellini, a raccontare nei dettagli i compiti del Coa giovedì scorso, ospite dell’Accademia delle Scienze. Il Comando Operazioni Aerospaziali è un comando intermedio per il controllo operativo dell’aerospazio, posto alle dipendenze del Comando della squadra aerea dell’Aeronautica Militare. Costituito il 4 ottobre 2010 come Comando Operazioni Aeree, svolgendo le funzioni operative precedentemente assegnate al Comando Operativo Forze Aeree, ha assunto la denominazione attuale il primo maggio 2020. La struttura organica del Coa è stata profondamente modificata nell’aprile 2021.

"Quella di Poggio Renatico è l’area operativa – ricorda il generale –. La struttura vicina all’aeroporto di Ferrara, accanto al centro commerciale ‘Il Castello’, è invece, una porzione prettamente logistica. Tornando al Coa, questa è la sede di sei diversi comandi nazionali e tre internazionali. Tanto che all’interno, tra le circa 1.300 persone che vi lavorano, convivono militari di diciassette nazionalità diverse. In più, da Poggio dipendono anche altri quattro comandi esterni. Il che fa lievitare il numero di unità complessive a circa 2.300. Il comando si occupa di pianificare e condurre operazioni aerospaziali complesse. In più è un punto di riferimento per la conoscenza e l’utilizzo del potere aerospaziale: si lavora sul presente, ma si programma anche il futuro per la difesa degli interessi nazionali". "Oltre alle classiche esercitazioni – sottolinea il generale – si coordinano anche operazioni di ricerca e soccorso: escursionisti dispersi in montagna o barconi di migranti in arrivo sulle coste del Sud Italia. Poi, ci sono altre due componenti interessanti: quella del cosiddetto ‘trasporto’ e quella del ‘traffico aereo’. Oltre, naturalmente, alla sorveglianza sui grandi eventi come il prossimo G7".

"Essenziale è immaginare il futuro. Immaginare, ad esempio, nuove dinamiche dei rapporti tra Stati – conclude Gabellini –. Ma esistono anche altri studi. Al Coa si lavora sulle operazioni multidominio e sulla quinta generazione di mezzi aerei (gli F35 hanno una tecnologia tale). Come anche sulle sfide legali, sugli attacchi cyber, sulla guerra informatica e sulla questione gender". Il Comune ha conferito la cittadinanza onoraria al Coa per l’assistenza in Fiera avvenuta nel periodo Covid.