Lite tra agricoltori finisce a colpi di vanga

Bondeno, al centro della discussione una strada al confine tra terreni. L’aggressore, che avrebbe anche minacciato il rivale, è a processo

Lite tra agricoltori finisce a colpi di vanga

Lite tra agricoltori finisce a colpi di vanga

"Sa’t pas dat chi a’t cop". "Se passi di qua ti uccido", per chi non avesse dimestichezza con il dialetto ferrarese. Sarebbe una delle frasi pronunciate da un agricoltore al culmine di un litigio con un vicino per questioni di confine, un bisticcio finito poi a suon di minacce di morte e colpi di vanga. Sono, in sintesi, i contorni della vicenda approdata a processo davanti al giudice Giovanni Solinas (udienza il 10 luglio). L’imputato, un 56enne di Bondeno, deve rispondere di minacce, lesioni e violenza privata. All’origine del litigio ci sarebbe il danneggiamento di una strada sterrata di confine tra due terreni, causato del passaggio di mezzi agricoli che operavano sulle proprietà della persona offesa, un 75enne anch’egli bondenese. Secondo le ricostruzioni dell’accusa, il dissidio tra i due avrebbe raggiunto il suo culmine il tra la primavera e l’estate del 2021. Le prime scintille sono scoccate il 24 aprile, quando l’imputato avrebbe minacciato il ‘rivale’ dicendogli appunto che lo avrebbe ucciso se fosse passanto nuovamente per quella strada. Nel secondo episodio, risalente al 16 giugno, il 56enne sarebbe passato alle vie di fatto, colpendo violentemente il 75enne a un braccio con una vanga e dicendogli che gliel’avrebbe fatta pagare. Ma non è tutto. Tra i due episodi se ne sarebbe verificato anche un terzo, risalente al 18 maggio. Quel giorno l’imputato avrebbe posizionato dei paletti e una catena sullo sterrato che dalla provinciale Virgiliana conduce al fondo agricolo della vittima, impendendo così il transito ai veicoli che dovevano andare a lavorare (l’imputazione per quest’ultimo fatto è violenza privata).

Il caso giudiziario si era diviso in due filoni. Il primo, come accennato, già incardinato davanti al giudice Solinas. Il secondo, con il capo di imputazione per minacce maggiormente dettagliato e con l’aggiunta dell’accusa di violenza privata, è arrivato ieri mattina davanti al giudice Sandra Lepore. Il tribunale ha disposto il non doversi procedere per i primi due capi (lesioni e minacce), in quanto già al centro dell’altro procedimento, mentre ha disposto lo stralcio del terzo (violenza privata) che dovrà essere riunito al fascicolo del primo processo.

f. m.