FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

Maggi rilancia i civici moderati: "Nuove persone nel nostro gruppo. Pronti per la nuova sfida con Fabbri"

Il leader di ’Ferrara cambia’ in vista delle elezioni 2024: "Nel 2019 fummo la seconda lista più votata della coalizione"

Maggi rilancia i civici moderati: "Nuove persone nel nostro gruppo. Pronti per la nuova sfida con Fabbri"

Maggi rilancia i civici moderati: "Nuove persone nel nostro gruppo. Pronti per la nuova sfida con Fabbri"

La prospettiva dei moderati. Anzi, dei "liberaldemocratici". Dopo mesi di lavoro sottotraccia, l’assessore al Pnrr, Andrea Maggi esce allo scoperto. Ma non come esponente della giunta, quanto più come rappresentante di una "larga parte degli elettori, non iscritti ai partiti tradizionali" che tuttavia "sarà determinante per la vittoria elettorale". I civici. Maggi, quindi, esattamente come successe nel 2019, si mette "a disposizione della città", a sostegno del sindaco Alan Fabbri.

Ora come allora. Al momento non è ancora chiaro se l’assessore confluirà nella civica del sindaco o se farà una sua lista autonoma, anche se l’ipotesi più probabile sembra proprio quest’ultima. Una Ferrara Cambia 2.0. "Con Ferrara al centro", si legge in una nota dell’assessore. E questo passaggio può essere musica per le orecchie di molti. D’altra parte Maggi anche per l’attuale amministrazione ha sempre rappresentato un punto di contatto con mondi che hanno trovato in lui – molto più che in altri esponenti della giunta – un interlocutore credibile e affidabile. La cifra del moderatismo, in sostanza.

"La chiave vincente per coagulare la larga parte degli elettori che si astengono, non iscritti ai partiti tradizionali, persone impegnate nel lavoro e nelle professioni, è stata e sarà ancora di più nel futuro prossimo, il civismo. Con una alternativa seria, la gente non va al mare il giorno delle elezioni". La ricetta è chiara. L’expertise dell’assessore è certificato dal fatto che "molte nuove persone si sono aggiunte in questi anni al nostro progetto civico perché ne condividono gli obiettivi". E "in coerenza e in continuità con l’impegno preso nel 2019 con il sindaco Fabbri – così Maggi – sono pronte a portare avanti il lavoro fatto insieme con l’esperienza maturata e la passione che mi e ci ha animato fino ad ora, oggi ancora più viva e forte".

D’altra parte, riflette l’amministratore, "le ultime elezioni amministrative, a Ferrara come ovunque in Italia, hanno delineato un quadro politico sempre più orientato al civismo, con le liste civiche che giocano sempre un ruolo decisivo. Senza di loro, non si vince. Il candidato e l’elettore di una lista civica sono, per definizione, persone libere, capaci di mettersi al servizio di una causa, desiderosi, specie in ambito locale, di contribuire concretamente al bene del proprio territorio. E questo è lo spirito che mi ha sempre animato". Resta da capire come far coesistere due eventuali schieramenti civici a sostegno della (ri) candidatura di Fabbri senza che i due ‘contenitori’ si rosicchino consenso vicendevolmente. Anche se, va detto, probabilmente gli elettori che hanno sostenuto Maggi – per lo meno nel 2019 – andavano senz’altro al di là del perimetro del centrodestra. "Il civismo vero – spiega Maggi - si nutre di passione e di voglia di fare e non è quello gemmato dai partiti, ma è quello radicato nel territorio, che svolge un ruolo attivo nella propria città. A livello comunale prevalgono le persone. Facciamo rinascere la politica dove è storicamente sorta: nella polis, nella città".

La lista Ferrara Cambia nel 2019 portò a casa, in soli cinque mesi dalla creazione della sua lista, quasil’8,5%. Un risultato senza il quale l’affermazione del centrodestra sarebbe stata impossibile. Se anche solo, in prospettiva, questo risultato si confermasse alle urne, darebbe a Maggi un potere negoziale notevole, corroborato da cinque anni di esperienza amministrativa alle spalle. Oltre a questo, va aggiunto un elemento non secondario. In questi quattro anni l’assessore ha coltivato il ‘suo’ gruppo proponendo una serie di eventi tra il culturale e il ludico che hanno contribuito ad evitare la proverbiale sfilacciatura delle civiche nella fase post elettorale. I rapporti di forza, nel centrodestra, in questi anni sono cambiati. Ma la forza dei numeri, se confermati, avrà la meglio anche sugli steccati partitici. Che sia la svolta?