"Mesola, pineta in precarie condizioni e senza cura"

La pineta mesolana, originariamente di pino domestico, è stata abbandonata e ora è occupata dall'edera, con alberi cresciuti in modo spontaneo. La biodiversità decadente non è una bellezza, ma un estremo e selvaggio disordine.

"Mesola, pineta in precarie condizioni e senza cura"

"Mesola, pineta in precarie condizioni e senza cura"

Caro Carlino,

la foto che allego, si riferisce allo stato attuale di una pineta mesolana; l’impianto originario, dei primi anni venti del secolo scorso, era di pino domestico. La pineta, sotto l’attenta gestione della proprietà dell’epoca, la Sbtf, dava giornate di lavoro, pinoli e biomassa da bruciare. Durante gli anni ottanta del secolo scorso il Cfs provvide a mettere a dimora piante di pino domestico, in modo, a mio avviso insensato, per sostituire qualche pianta malata dell’impianto originario. La completa mancanza di cura e la scarsa attenzione dell’attuale proprietà, hanno ridotto la pineta originaria nello stato odierno. L’edera sta occupando ogni essenza ancora in piedi, atterrando gli alberi presenti in pineta, tra cui molti alberi cresciuti in modo spontaneo.

Ma i soliti animalisti strillano se si uccide qualche daino di troppo della pineta di Ravenna, pericolo per la circolazione, e non si avvedono dello stato miserevole delle pinete in Regione. Il Parco e carabinieri forestali che fanno? Guai toccare boschi e pinete: loro dicono che è tutta biodiversità. Aggiungo che è biodiversità decadente e, certamente, non una bellezza, sia pure vista nel suo aspetto di estremo e selvaggio disordine.

Lucio Maccapani