Monito di Antonio Patuelli al Rotary: "Ferrara e Ravenna complementari. Romea e porto, spinte allo sviluppo"

Il presidente dell’Abi: "Non ci sono ragioni di conflittualità ma non possiamo affrontare con infrastrutture vetuste e inadeguate le sfide che le due province possono vincere assieme in un futuro molto vicino" .

Monito di Antonio Patuelli al Rotary: "Ferrara e Ravenna complementari. Romea e porto, spinte allo sviluppo"

Monito di Antonio Patuelli al Rotary: "Ferrara e Ravenna complementari. Romea e porto, spinte allo sviluppo"

Rapporto tra Ferrara e Ravenna ("due province molto complementari e per nulla conflittuali"), infrastrutture ("non vi è motivo alcuno per tenere la Romea in queste condizioni"), situazione internazionale ("le guerre in Ucraina e nel Medio Oriente e la situazione nel Mar Rosso ci stanno penalizzando") ma anche analisi economica e geopolitica (con le elezioni europee e negli Usa sullo sfondo). Il tutto tra una citazione di Alexis de Tocqueville, Luigi Einaudi e Camillo Benso di Cavour. Più che la consueta relazione di un ospite, quella tenuta da Antonio Patuelli lunedì sera al Rotary club Ferrara Est è stata la lectio magistralis di un protagonista della scena politica, economica e finanziaria italiana, arricchita da una profonda cultura storica (che non guasta in questi tempi, orfani di radici e privi di prospettiva futura). Introdotto dal presidente del club, Paolo Govoni, che è anche vicepresidente della Camera di commercio Ferrara-Ravenna, di fronte a una numerosa platea di soci, imprenditori e rappresentanti di associazioni di categoria, anche ravennati, il presidente dell’Abi (Associazione Bancaria Italiana) e del Gruppo La Cassa di Ravenna - che include anche Banca di Imola e Banco di Lucca e del Tirreno - è partito dalla situazione locale. "Ferrara e Ravenna – ha detto – sono due province molto complementari e per nulla conflittuali: sia per ragioni storiche, perché il Ducato Estense e la Legazione Ravennate erano confinanti senza mai problematicità, sia perché oggi entrambe le province contano su una agricoltura molto evoluta, un turismo che deve essere alimentato reciprocamente (Ferrara deve portare turisti a Ravenna e viceversa) e un’industria che non è mai alternativa". Un invito implicito a superare campanilismi e provincialismi, anche alla luce della recente fusione delle Camere di commercio. Ma non mancano i problemi, a partire dalle infrastrutture: "Non vi è motivo alcuno per tenere la Romea in queste condizioni, so che la Camera di Commercio si attiva molto per risolvere una situazione unica in Italia. Non esiste infatti un altro tratto costiero così lungo nel nostro paese senza una linea di alta velocità in tutta Italia: io vado da Bari a Rimini e poi la linea deve passare per Bologna per andare a Venezia. E’ perfino una banalità dire che questa situazione è antistorica: facciano il tratto della Nuova Romea a pagamento, libero o misto, purché lo facciano".

Zona logistica e porto sono, per Patuelli, due assi importanti di sviluppo per entrambi i territori, treni sui quali Ferrara deve salire: "Non mi ricordo – ha aggiunto Patuelli in relazione allo sviluppo del Porto di Ravenna – una esplosione così importante di attività come quella che viviamo oggi, anche con due interventi pubblici per nuove stazioni e il rigassificatore. Questo è un domani ricco di potenzialità che dobbiamo saper sfruttare e non possiamo affrontare con strutture vetuste e inadeguate alle nuove sfide che Ferrara e Ravenna, legate da tradizione e amicizia secolari, possono vincere assieme in un futuro molto vicino". Infine lo scenario internazionale, tra guerre e crisi nel Mar Rosso: "Il 40% dei commerci per via d’acqua – ha continuato il presidente Abi – passa per i due canali di Suez e se questo tratto si interrompe le rotte mondiali finiranno per bypassare Gibilterra e arrivare direttamente ai porti del Nord, Rotterdam e Anversa". Non sono mancate note di ottimismo: "Nonostante questo scenario il gas e il petrolio hanno prezzi in calo, così come i tassi di interesse. Questi parametri rafforzano uno scenario di aspettative internazionali di ripresa, per cui oggi è il momento buono per investire"

Cristiano Bendin