Motorizzazione e revisioni. Modificate alcune accuse

Operazione Ghost Inspections, per i 72 imputati nuova udienza il 19 aprile

Udienza fondamentale, ma interlocutoria ieri davanti al giudice dell’udienza preliminare Danilo Russo, per quanto riguarda la maxi inchiesta Ghost inspections sulle presunte revisioni fantasma alla Motorizzazione civile di Ferrara. Il pubblico ministero che ha coordinato le indagini di polizia stradale e guardia di finanza, ha presentato e spiegato in udienza le modifiche del capo di imputazione. Al termine dell’udienza, quindi, il gup Russo ha disposto un ulteriore rinvio, fissando l’udienza al 19 aprile prossimo, quando si entrerà nel vivo della discussione davanti al giudice. L’udienza di ieri ha seguito quella in cui il ministero dei Trasporti aveva comunicato di non costituirsi parte civile nel processo. Le modifiche che eri sono state portate in udienza erano in parte state suggerite dallo stesso giudice, che aveva indicato una serie di possibili modifiche e alcune precisazioni sulle contestazioni formalizzate dalla procura.

L’inchiesta. Gli imputati complessivi sono 72 (più un 73esimo indagato che risulta però irreperibile), accusati a vario titolo di corruzione e falso. Stando a quanto emerso dalle prime interlocuzioni, 27 dovrebbero scegliere di patteggiare la pena, 26 dovrebbero optare per il processo con il rito abbreviato mentre i restanti diciannove si ‘giocheranno’ il proscioglimento o il rinvio a giudizio discutendo l’udienza preliminare. Con l’operazione ‘Ghost inspections’, il pubblico ministero Maggioni aveva iscritto nel registro degli indagati più di 230 persone, accusate a vario titolo di corruzione e falso nell’esecuzione delle revisioni di centinaia di autocarri. Per la stragrande maggioranza si tratta di proprietari reali, ma in alcuni casi anche di prestanome dei camion che dovevano essere revisionati. Al vertice, il magistrato aveva individuato tre figure di riferimento: Cesare Franchi (assistito dall’avvocato Alberto Bova) in quanto dipendente della Motorizzazione addetto alle prove di revisione degli automezzi, Edoardo Caselli (assistito dall’avvocato Ciriaco Minichiello) anche lui dipendente della Motorizzazione addetto alle prove di revisione e Alessandro Barca (assistito dall’avvocato Alessandro Valenti) in qualità di presunto intermediario tra i proprietari degli automezzi e i funzionari pubblici, in quanto titolare di un’agenzia di pratiche automobilistiche. Sotto accusa. Per tutti e tre il pm chiese e ottenne misure cautelari, perché ritenuti la mente di tutto il presunto giro illecito. Insieme a loro, il processo è stato chiesto per altre 69 persone, di fatto i proprietari dei mezzi che avevano ottenuto una revisione fasulla. Sono 407 le certificazioni fittizie che vengono contestate dalla procura e su cui ora si dovrà esprimere il giudice Russo. Degli altri indagati non compresi nei 72, 36 hanno già patteggiato la pena e per 120 circa lo stesso magistrato ha chiesto l’archiviazione. Il sistema fraudolento contestato ruotava attorno ai due funzionari della Motorizzazione, individuati come coloro che, pagando, erano meno esigenti nel dare il via libera a mezzi che, altrimenti, non avrebbero mai superato la revisione.

c.r.