
Sos della Cisl: "La Regione emani l’ordinanza, lavori fermi dalle 12 alle 16". L’impresa Kastamonu investe su sistema di aerazione per i dipendenti.
Picchia come un martello il sole nelle piazze e nelle strade. Ferrara da bollino rosso fuoco, 39 gradi che nella cappa di umidità e afa superano i 40, i marciapiedi come forni. E il maglio di quest’estate rovente – siamo solo in giugno, si calcolano cinque gradi sopra quella che è la media stagionale – batte ancora di più sui cantieri, ruspe e catrame, caschetti e pettorine nella luce abbagliante di un sole che non concede tregue.
"Provate a posare l’asfalto che arriva a 170 gradi alle due di pomeriggio. Oppure a farvi cuocere la pelle su un tetto armati di cappellino e, se va bene, di una borraccia", Corrado Pola, segretario generale Filca Cisl, segue il mondo dell’edilizia. Ha fatto un giro dei cantieri, sotto i suoi occhi situazioni al limite. Un mondo fatto soprattutto di piccole e medie imprese. "Realtà che hanno quattro, cinque dipendenti", precisa. Le imprese edili di Ferrara e provincia sono 433. Quelle che arrivano da fuori sono 464. "Siamo terra di conquista", sottolinea. I dipendenti delle nostre imprese sono 2.114; i dipendenti fuori provincia 2.771. Pola denuncia una situazione d’emergenza. "Si contano sulle dita di una mano le aziende dell’edilizia che sono corse ai ripari contro le temperature africane. Potrebbero almeno cominciare a lavorare alle sei del mattino per fermarsi alle due del pomeriggio – il suo appello –. Oltre i 35 gradi è una roulette russa. E’ a rischio la salute e la sicurezza di chi lavora all’aperto, nei cantieri. Proteggere la sicurezza di chi opera in ambienti estremi significa proteggere la loro vita e la dignità di tutta la comunità".
Il sindacalista si rivolge alle istituzioni e alle imprese. "Vanno adottati strumenti condivisi, concreti e tempestivi. Siamo in attesa dell’ordinanza regionale, ordinanza che lo scorso anno prevedeva lo stop delle attività nei cantieri tra le 12,30 e le 16 nelle giornate più calde. Un passo importante. Sollecitiamo la Regione a muoversi rapidamente ma nel frattempo anche a Ferrara possiamo e dobbiamo costruire piano anti-calore ad hoc. Come del resto è già avvenuto in provincia di Modena, dove si è arrivati a un protocollo. Anche nel nostro territorio possiamo anticipare i turni e tutelare i lavoratori con strumenti che non penalizzino né loro né le imprese". Filca Cisl Ferrara chiede una programmazione dei lavori pubblici. "Le asfaltature delle strade, quando possibile, vanno fatte la notte – la soluzione – perché così si tutela la salute dei dipendenti, si evitano disagi al traffico e si opera in sicurezza. Sì, il lavoro notturno costa di più. Ma quanto vale una vita?".
L’altro nodo è quello delle ristrutturazioni scolastiche estive. "Bisogna evitare di concentrare tutte le attività nelle settimane più torride. Serve solo la volontà di fare le cose bene". Volontà che qualcuno manifesta. "Le nostre Rsu e i vertici di Kastamonu, l’impresa turca che produce legno, stanno predisponendo un piano contro il caldo. L’azienda già si è mossa per la tutela dei dipendenti, parliamo di 280 persone. E ora sta investendo su un maxi progetto. Aspetto quantomai positivo".