Nuova mostra al Meis. Gli ebrei nel Novecento tra arte e vita quotidiana

Da oggi al 6 ottobre, nel Museo in via Piangipane, i curatori Mario Toscano e Vittorio Bo propongono un’esposizione in sette sezioni. Visite guidate .

Con la mostra ‘Ebrei nel Novecento italiano’, al via nella giornata di oggi, il Meis aggiunge un nuovo capitolo a un programma espositivo pluriennale, che ricostruisce la storia dell’ebraismo in Italia. L’esposizione, a cura dello storico Mario Toscano e dell’editore e divulgatore scientifico Vittorio Bo, con l’allestimento a cura dell’architetto Antonio Ravalli, offre un racconto dettagliato del XX secolo attraverso la storia, l’arte e la vita quotidiana degli ebrei italiani. Il progetto illustra il complesso percorso prima di acquisizione della cittadinanza, poi di perdita e infine di riacquisizione dei diritti, da parte di una minoranza che si è riconosciuta e integrata nella vita italiana, mantenendo salda la propria identità culturale e religiosa e offrendo un contributo di rilievo alla costruzione dello Stato e allo sviluppo della società nazionale.

Suddivisa in sette sezioni, la mostra si apre alla fine dell’Ottocento, quando dopo l’Unità d’Italia e lo smantellamento dei ghetti gli ebrei diventano cittadini a tutti gli effetti. Il periodo fascista viene ricostruito nelle sue diverse fasi e nella sua complessità a partire dalla marcia su Roma, mentre la promulgazione delle leggi razziali nel 1938 segna una frattura drammatica, documentata con incisiva precisione. Ad essa segue il racconto del passaggio dalla persecuzione dei diritti alla persecuzione delle vite dopo l’8 settembre 1943, con le razzie e la deportazione nei campi di sterminio. Ampia attenzione è dedicata all’elaborazione del trauma del genocidio degli ebrei italiani e alla capacità di ripresa della compagine ebraica nel dopoguerra, segnato da eventi internazionali e nazionali capaci di incidere profondamente su una piccola minoranza, dall’attentato alla sinagoga di Roma del 9 ottobre 1982 alla visita del pontefice al Tempio maggiore della capitale, alle nuove relazioni con lo Stato e con la società civile. ‘Ebrei nel Novecento italiano’ è un racconto che offre prospettive diverse per evitare banalizzazioni o stereotipi: gli ebrei italiani del Novecento vengono raccontati nella loro condizione di uguaglianza e di specificità.

Il vasto repertorio fotografico, che proviene da numerosi archivi pubblici e privati, descrive i diversi mestieri e ruoli nella società. "Affrontare la complessa storia dell’ebraismo italiano nel XX secolo attraverso una mostra ha richiesto un tentativo di sintesi non indifferente e allo stesso tempo una accurata attenzione alla ricchezza e alla drammaticità di molti momenti cruciali per la storia d’Italia - raccontano i curatori dell’esposizione Vittorio Bo e Mario Toscano -. La funzionalità dei mezzi utilizzati (fotografie, opere d’arte, filmati e oggetti) è stata di aiuto per rendere percorribile l’esposizione a più livelli, attraverso forme di linguaggio destinate ad ogni tipologia di pubblico". In esposizione anche riviste, cartoline, immagini, medaglie e oggetti evocativi alcuni provenienti dalla Collezione del Meis altri che, a conclusione della mostra, entreranno a far parte del percorso permanente.

La mostra sarà accompagnata da un catalogo in versione italiana e inglese, arricchito dai contributi di storici, demografi e storici dell’arte: il volume si propone di raccontare più di cento anni di vita degli ebrei italiani, testimoniando il loro ruolo significativo nella storia del Paese. ‘Ebrei nel Novecento italiano’ ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica ed è realizzata con il sostegno e il patrocinio del Ministero della Cultura, della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Ferrara, dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e della Comunità Ebraica di Ferrara.