Provincia, approvato il bilancio

Approvato il bilancio di previsione 2024-2026 della Provincia con 7 voti a favore e tre astenuti. Un sì che arriva subito dopo il parere (obbligatorio ma non vincolante) espresso dall’assemblea dei sindaci, terzo organo della Provincia (dopo presidente e Consiglio) in cui ha prevalso il voto di astensione. Così hanno votato, infatti, i Comuni di Ferrara, Comacchio, Copparo, Bondeno, Poggio Renatico, Vigarano, Terre del Reno e Fiscaglia (assenti Masi Torello, Jolanda di Savoia e Lagosanto), rispetto ai sì di Cento, Portomaggiore, Codigoro, Riva del Po, Tresignana, Mesola, Ostellato, Voghiera, Goro e Argenta. Benché superiori come numero (10 a 8), questi ultimi non sono bastati però a far pendere la bilancia dalla parte del sì a causa del voto ponderato, cioè in rapporto alla popolazione. Voto ponderato favorevole che dunque si è fermato a quota 112.716 rispetto alla soglia di 171mila, cioè la maggioranza dei 340.755 abitanti della provincia estense. Un bilancio di previsione che misura complessivamente 69,3 milioni in entrata e altrettanti in uscita. Conti in equilibrio per l’amministrazione che ha sede in Castello, nonostante la perdurante fase dei prezzi alti di materie prime, energia e interessi passivi sui mutui e la flessione del mercato dell’auto, che costa dal lato entrate un milione in meno dall’Ipt (imposta provinciale di trascrizione) e meno 800 mila per l’Rc-auto. Equilibrio contabile anche senza aumentare la pressione fiscale, mantenendo invariate le aliquote di Ipt (25%), Rc-auto (16%) e addizionale Tari (5%) e nonostante il calo delle entrate sia solo parzialmente compensato dallo Stato (7%). Il bilanciamento fra entrate e uscite, infine, è previsto anche per il 2024, nonostante continui a pesare sulle Province la spada di Damocle del meccanismo di compartecipazione alla finanza pubblica. Formula tecnica che significa un taglio netto di entrate proprie da restituire allo Stato, che per la sola Ferrara si traduce in circa 11,3 milioni. Un meccanismo destinato a pesare sui bilanci anche nel 2025 e nel 2026 per l’identico importo. Tenuto conto di queste tare che pesano sul quadro finanziario, le spese correnti per l’anno prossimo sono date a quota 52,6 milioni, circa due milioni in meno rispetto al 2022.