CRISTINA RUFINI
Cronaca

"Ragazzi giovanissimi, uniti dalla loro devianza"

La criminologa Bruzzone: "Non sanno vivere con il resto della società"

di Cristina Rufini

Regole severe e un cambio di condizione di vita radicale, altrimenti il fenomeno dei reati commessi dal branco, delle baby-gang non si potrà risolvere. Oltre a contrastare il deserto cultura in cui questi ragazzi vivono. É la profonda convinzione di Roberta Bruzzone, nota criminologa e psicologa forense.

Sulle cronache leggiamo giorno dopo giorno episodi di violenza compiuta da giovanissimi. Non è stata risparmiata la costa ferrarese...

"Purtroppo è un fenomeno in netto e preoccupante aumento, in particolare tra i ragazzi di età compresa tra 15 e 16 anni, sempre più spesso italiani e maschi. Gruppi che solitamente non superano le dieci unità. E, stando alle recenti statistiche, con una leggera prevalenza al centro-nord, piuttosto che al sud".

Come nascono e come agiscono?

"Si tratta di gruppi che agiscono prevalentemente nelle aree periferiche delle grandi città o in estate nei luoghi di villeggiatura. Si muovono con incursioni mirate. Il collante è appunto la loro devianza e sono mossi dal trascorrere il tempo senza far nulla, magari assumendo sostanze stupefacenti o alcol. Ed è quest’ultimo aspetto che li porta ad aver bisogno di soldi: si devono foraggiare, da qui le rapine o i furti".

Spesso viene da pensare che appartengano a famiglie con problemi, anche economici...

"Non è così. O almeno non nella grande maggioranza dei casi. In genere fanno parte di famiglie di classe sociale media, che non mostrano evidenti problematiche. È proprio il deserto culturale in cui vivono, la mancanza di stimoli che non siano passare da un locale all’altro, fare la bella vita e, spesso, acquistare droga. Si tratta di ragazzi che non hanno imparato a stare con il resto della società".

Perché?

"Non può che derivargli anche dall’educazione ricevuta. Spesso vengono scusati dai genitori, che derubricano questi episodi a ’ragazzate’. Non lo sono, dagli atti vandalici o dal bullizzare e dare fastidio si passa alle rapine, appunto, che è già un gradino superiore. Fino a reati ben più gravi".

Può una denuncia cambiare qualcosa?

"La denuncia a piede libero serve a ben poco: se non vanno incontro a un cambio radicale di ambiente in cui vivono, con l’inserimento in una comunità con regole severe o il carcere minorile, non capiranno. Finché penseranno che essendo minori non può esser fatto loro nulla, allora sarà difficile far capire l’errore".