CRISTIANO BENDIN
Cronaca

Un clima cupo che cementa le due tifoserie

A un mese e mezzo dalle elezioni, manca il confronto pubblico tra i candidati. Il clima elettorale è cupo e polarizzato, con scontri che rischiano di alienare l'elettorato. La politica e le idee restano in secondo piano.

Manca un mese e mezzo circa

al voto e saranno molte le occasioni per confrontarsi sui contenuti, almeno lo spero.

Di certo non ci sarà un confronto pubblico tra i quattro candidati, soprattutto per il rifiuto di Fabbri: "Non accetto confronti con chi mi offende", ha chiarito. Al di là di questo, l’aria che tira - va detto - non è delle migliori. Tutto previsto e prevedibile

ma il clima cupo, quasi di odio antropologico che c’è, anche tra le opposte tifoserie, è triste.

E rende questa campagna elettorale l’ennesima occasione mancata per dare spazio alla politica, nell’accezione più nobile del termine, e alle idee.

Lo scontro di ieri sui morti di Bergamo - vicenda dolorosa, che andrebbe maneggiata con cura e su cui forse si esprimerà la storia - si colloca in questo solco. E non sarà né il primo né l’ultimo. Anselmo è stato scelto anche (non solo) perché è un "candidato che spacca" - ci sta - contro un Fabbri popolare e dall’apparato mediatico portentoso. Ma temo che l’effetto di scontri del genere sia uno soltanto: turbare l’elettorato medio, magari ancora incerto sul da farsi, e rafforzare l’adesione quasi messianica dei fan dell’uno e dell’altro. Ieri sulla fogna social era un fiorire di “bravo Fabio“ e “grazie Alan“. Mi domando: cui prodest? Avanti di questo passo, dove arriveremo? Il conto alla rovescia verso il giorno del voto sarà solo una spasmodica attesa della mossa e della contromossa, del post ad effetto e della sua replica, una conta finale dei like? Mah.