FEDERICO MALAVASI
Cronaca

Vigile del fuoco morto a 15 anni dall’infortunio, il processo è da rifare

Caso Marco Galan, martedì nuova udienza preliminare. Due imputati per omicidio colposo: sono l’ex comandante dei pompieri e il conducente del furgone che causò l’incidente. Il legale della madre: "Non saremo parte civile"

Un momento del funerale di Marco Galan (Bp)

Un momento del funerale di Marco Galan (Bp)

Ferrara, 17 marzo 2024 – La tragedia di Marco Galan ritorna in un’aula di giustizia. Il processo per l’infortunio sul lavoro nel quale rimase coinvolto il vigile del fuoco deceduto nel 2021 all’età di 58 anni è tutto da rifare.

A cambiare le carte in tavola è stato il terribile epilogo della vicenda, con la morte del pompiere sopravvenuta la notte dell’Immacolata di tre anni fa dopo quindici anni di coma vegetativo.

L’autopsia disposta dalla procura sul corpo di Galan ha infatti stabilito che le cause della morte del pompiere siano da ricondurre alla gravità delle lesioni riportate quel maledetto giorno di luglio del 2006.

Da qui la richiesta di un nuovo processo, stavolta per il reato di omicidio colposo. Imputati per la tragedia sono l’allora comandante provinciale dei vigili del fuoco (già condannato per gli stessi fatti, ma per il reato di lesioni) e l’uomo che entrò nel piazzale della caserma di via Verga alla guida di un furgone provocando l’incidente nel quale il vigile del fuoco rimase gravemente ferito.

All’ex comandante vengono contestate violazioni in materia di antinfortunistica, mentre al conducente del mezzo l’essere entrato nel piazzale a velocità sostenuta (relativamente ovviamente al luogo) mentre era in corso un’esercitazione che prevedeva la presenza di un cavo d’acciaio teso tra due mezzi. Cavo che l’autotrasportatore ha ‘agganciato’ trascinando dietro di sé i due veicoli collegati, uno dei quali travolse Galan.

Il nuovo procedimento – nato appunto dal cambio di ipotesi di reato a seguito del decesso del pompiere – approderà martedì davanti al gup Carlo Negri per l’udienza preliminare.

L’intitolazione della rotonda di via Ferraresi a Marco Galan
L’intitolazione della rotonda di via Ferraresi a Marco Galan

Per quanto riguarda il conducente del furgone (mai processato finora per quei fatti a causa di una precedente remissione di querela nei suoi confronti) sembra orientato verso il rito abbreviato. Il comandante, invece, non avrebbe al momento avanzato richiesta di riti alternativi.

All’udienza di dopodomani sarà presente anche l’avvocato Alessandro Misiani, che sin da subito ha assistito i familiari del 58enne, ma senza l’intenzione di costituirsi parte civile.

"La madre di Marco, Laura Aguiari, ha scelto di non costituirsi – ha spiegato il legale –. È una vicenda estremamente dolorosa e riviverla è sempre un dramma. Parteciperò comunque all’udienza a nome e su mandato della mamma di Galan, ma non avanzeremo alcuna richiesta economica o di condanna. Laura è una donna estremamente provata, che ha dovuto accettare la perdita di un figlio così giovane dopo averlo assistito per quindici anni in casa senza chiedere alcun aiuto. Per lei il caso doveva essere già chiuso".

La tragedia di Marco Galan ha suscitato sgomento e cordoglio in tutta la provincia. L’anno scorso gli è stata intitolata una rotonda in via Ferraresi, proprio davanti all’ingresso carrabile della caserma sede del comando provinciale dei vigili del fuoco. Un gesto con il quale la città ha voluto omaggiare e ricordare un ferrarese che è stato per tutti esempio di coraggio, altruismo e dedizione al servizio.