REDAZIONE FORLÌ

I Ris a caccia delle prove sul corpo della vittima

Eseguiti ieri 10 prelievi di sangue sotto le unghie di Franco Severi, 53 anni, trovato senza testa nel suo fondo agricolo. L’accusato è il fratello Daniele

Dieci provette di sangue per trovare la prova e incastrare l’assassino. Il test è stato eseguito sotto le unghie del cadavere di Franco Severi, 53 anni, contadino boscaiolo ammazzato con un’arma bianca che gli ha mozzato di netto la testa (mai rinvenuta) e trovato la sera del 22 giugno nel suo casolare di Ca’ Seggio di Civitella.

In più, i Ris hanno eseguito 11 tamponi ematici nel corpo della vittima. Questo è successo ieri nella centrale di Parma della scientifica dei carabinieri, per un "accertamento tecnico irripetibile", che servirà ad irrorare il cumulo probatorio d’accusa ai fini di un eventuale processo contro quello che finora è l’unico indiziato del delitto, Daniele Severi, 63 anni, fratello di Franco, meldolese, autista del 118 in pensione, accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere; Daniele si trova in carcere dall’8 luglio: una custodia cautelare per "gravi indizi di reato", avallata dal gip di Forlì e dalla Corte d’Appello di Bologna.

Daniele, che da anni vive fortissimi dissidi coi suoi fratelli, nell’ottica accusatoria avrebbe ucciso Franco per questioni di eredità, legate al fondo agricolo di famiglia di Ca’ Seggio, dove la vittima viveva solo.

Contro l’indagato, al momento, due hotspot di presunta colpevolezza: una macchiolina di sangue (col dna di Franco) trovata su un paio di sue scarpe; e un guanto da lavoro scovato dai carabinieri nella sua Panda, occultato in un vano fanale, intriso del sangue di Franco, anche se, misteriosamente, privo di tracce genetiche dell’indiziato.

Gli inquirenti hanno operato di fronte alle controparti, ossia gli avvocati di Daniele, Massimiliano Pompignoli e Maria Antonietta Corsetti, e i legali di parte civile per i fratelli di Franco, Max Starni e Massimo Mambelli. I risultati dell’esame di ieri arriveranno tra una settimana: se il sangue sotto le unghie e quello dei tamponi sul corpo della vittima risultasse di Daniele, per lui sarebbe un colpo basso che potrebbe risultare decisivo, negativamente, in un potenziale processo in Corte d’Assise.

Nel frattempo, la difesa di parte civile, rappresentata dagli avvocati Starni e Mambelli, replicano alle dichiarazioni espresse dallo psichiatra Alessandro Meluzzi, ingaggiato dal team legale dell’indagato. Meluzzi ha incontrato in carcere Daniele Severi la settimana scorsa; a seguito del faccia a faccia, il professionista, volto noto della tv, ha detto, in sintesi, che Daniele è "innocente". "Nel rispetto della professionalità e della personalità del professor Meluzzi – sottolineano i legali di parte civile –, rileviamo che asserire che l’indiziato non può aver commesso un delitto di quel tipo dimostra una grande debolezza, soprattutto in considerazione del fatto che l’affermazione non si confronta con gli elementi concreti raccolti dagli inquirenti".

Maurizio Burnacci