
di Ettore Morini
E’ stata una vera impresa: prima dal punto di vista edilizio, visto il tutt’altro che semplice recupero dell’enorme struttura da tempo abbandonata nel bel mezzo via Maceri, sostituita con un edificio all’avanguardia; poi dal punto di vista amministrativo, per selezionare le tante richieste degli interessati e condurre in porto, una per una, le assegnazioni dei vari appartamenti, tutti di metratura diversa. E adesso è tutto pronto per tornare a veder rivivere il complesso dell’ex Universal; anzi, sarebbe più giusto dire Universaal con due A riprendendo l’originario nome dell’hotel che sessant’anni fa vi aveva sede e che ha dato il nome al progetto.
"A novembre e a dicembre, in due tranche, consegneremo le abitazioni ai primi assegnatari, al momento 47 nuclei familiari sui 53 appartamenti realizzati nell’edificio", ha annunciato infatti Patrizio Orlandi, presidente della cooperativa sociale Dialogos, chiamata alla gestione sociale del progetto. L’aggiornamento su quest’ultimo è stato fatto ieri nella sede della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, pienamente coinvolta, come il Comune, nell’opera di cui è proprietaria una società di Milano. "A differenza delle altre attività filantropiche – ha spiegato il segretario generale Andrea Severi –, qui la Fondazione è impegnata doppiamente. Ha partecipato con un investimento di 5 milioni in un fondo immobiliare sposando così il progetto di social housing e l’impatto appunto sociale che ne deriverà".
‘Social housing’ in quanto gli appartamenti vengono dati tutti in locazione con affitto calmierato. "Non si tratta di case popolari, ma di abitazioni per chi ha comunque un reddito – ha spiegato Maurizia Squarzi consigliera della Fondazione – e che magari di questi tempi ha difficoltà non solo a trovare una casa, ma anche a permettersela". Con affitti così, al di sotto di quelli di mercato (e che non possono andare oltre un terzo del reddito del richiedente), ma pur sempre remunerativi anche per la proprietà, si darà casa a 53 famiglie in pieno centro storico.
I numeri nel merito li ha forniti Simona Zoffoli di Fondazione Abitare, ente del terzo settore addetto all’inclusione abitativa e di cui il Comune stesso è fondatore. "Abbiamo ricevuto 250 telefonate, 60 mail e 200 visite allo sportello, da parte di persone interessate all’affitto di un appartamento in questo complesso, che offre 18 bilocali e 35 trilocali. Dopo averle vagliate, sono rimaste ben 104 manifestazioni di interesse e di qui siamo giunti ai primi 47 assegnatari. Le percentuali sulla loro provenienza sono pari al 40% di italiani e 60% di stranieri. Ora, dopo tutto il lavoro per le assegnazioni – ha concluso la Zoffoli –, daremo le chiavi per iniziare ad arredare e da novembre appunto all’ex Universaal vi si potra abitare".