Acqua e fango, strage di automobili "Purtroppo sono quasi tutte irrecuperabili"

Gli addetti: "All’Officina Meccanica Forlivese su una cinquantina di veicoli che abbiamo esaminato solo uno non è da buttare"

Acqua e fango, strage di automobili  "Purtroppo sono quasi tutte irrecuperabili"

Acqua e fango, strage di automobili "Purtroppo sono quasi tutte irrecuperabili"

"È un dramma, purtroppo. Penso che la stragrande maggioranza delle macchine finite sotto l’acqua e il fango siano irrecuperabili". Chi parla è Andrea Gozzi, titolare dell’Officina Meccanica Forlivese, in via Monte San Michele. Fra gli enormi danni causati dall’alluvione, c’è anche un parco di veicoli resi inservibili. Migliaia, secondo una stima all’ingrosso. Hanno smesso di funzionare non appena l’acqua è salita oltre un certo livello e oggi sono carcasse. "Abbiamo visto una cinquantina di auto: tutte da buttare tranne una, e non abbiamo neppure capito perché quella si è salvata – continua l’autoriparatore associato a Confartigianato – . Va detto che non si tratta solo di acqua, ma di una miscela col fango, pieno di minerali che provocano ossidazioni".

In sostanza, si possono recuperare solo i mezzi immersi solo per alcuni centimetri. "Bisogna valutare caso per caso – prosegue Gozzi – . Dipende per esempio dall’altezza delle centraline, la prima cosa che se ne va infatti è l’impianto elettrico. Ma anche i cuscinetti non sono fatti per stare sott’acqua. E sostituire la scatola dello sterzo, ammesso che sia solo quello il problema, costa 3 mila euro". È andata meglio per le moto, "che hanno le centraline un po’ più in alto". Insomma, se si hanno dubbi vanno consultati gli elettrauto. Tenendo presente che sono bersagliati di richieste, in questi giorni. "Una decina di officine meccaniche del Forlivese hanno subito a loro volta dei danni – dice Marco Boscherini, responsabile mestieri e servizi di comunità di Cna Forlì-Cesena – , ma è opportuno sentire un tecnico, se si ha il mezzo che non funziona".

Molti si chiedono dove portare i veicoli e se ci saranno dei contributi, come si vocifera da qualche giorno. "Sui possibili finanziamenti occorre attendere il provvedimento del governo. Nel frattempo, è bene documentare tramite fotografie i danni e scriversi quali sono i problemi al mezzo – è il consiglio di Boscherini – . Mi risulta che sia stato allestito un punto di raccolta dei veicoli non funzionanti nel piazzale dei vigili urbani, alla Fiera, ma il suggerimento è rivolgersi al carro attrezzi e sentire in proposito la polizia locale". Riassumendo, l’auto inservibile dovrà essere condotta a una ditta di demolizioni. Nel caso si acquisti un nuovo mezzo, si può anche chiedere lumi alla concessionaria.

Altra domanda che circola in queste ore: le assicurazioni rifonderanno il danno? "Bisogna vedere cosa è scritto nella polizza e molte non prevedono questo tipo di calamità – conclude il funzionario della Cna – . In questa situazione, inoltre, alcune compagnie pare che sosterranno il carattere eccezionale dell’evento e tenderanno a non pagare l’assicurato".

Fabio Gavelli