Ai Preraffaelliti in 1.500. Una gita fuori porta?. Meglio il museo: lunghe file e anche diversi stranieri

Dall’apertura 60mila presenze. Successo per la visita guidata di ieri pomeriggio. Turisti da fuori regione, inglesi e cinesi davanti alle opere: "Che meraviglia...".

Ai Preraffaelliti in 1.500. Una gita fuori porta?. Meglio il museo: lunghe file e anche diversi stranieri

Ai Preraffaelliti in 1.500. Una gita fuori porta?. Meglio il museo: lunghe file e anche diversi stranieri

Grande successo, nella giornata festiva di ieri, per il turno straordinario di visite guidate ad aggregazione libera (senza prenotazione) alla grande mostra ‘Preraffaelliti, Rinascimento moderno’, ospitata al Museo San Domenico di Forlì fino alla fine di giugno. In tutto 1.500 gli ingressi di ieri e 60mila le presenza alla mostra da quando ha aperto.

Ideata e realizzata dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, in collaborazione con il Comune, l’esposizione riporta lo spettatore all’Inghilterra vittoriana di metà Ottocento, quando alcuni giovani artisti si ribellarono alle rigorose norme imposte dalla Royal Academy giungendo a rinnovare profondamente la pittura inglese attraverso la riscoperta della grande pittura rinascimentale italiana preraffaellita.

Si sono succedute file con centinaia di persone in paziente attesa per ammirare i capolavori esposti, grazie ai prestiti di numerosi musei internazionali. E in particolare alcuni visitatori stranieri, soprattutto inglesi, che sono venuti appositamente a Forlì per contemplare le opere di Dante Gabriel Rossetti, John Everett Millais e William Holman Hunt che, radunati in una confraternita, ardirono di cambiare il corso dell’arte. Assorti ad osservare per alcuni minuti l’arazzo del Santo Graal in fondo alla grande sala della Chiesa di San Giacomo anche due giovani turisti cinesi, rapiti dalla visione dei cavalieri che si armano. Progettato nel 1890 e tessuto nel 1898/99, l’arazzo ad alto ordito con trama in lana e seta su ordito in cotone proviene da una collezione privata. "Che meraviglia...", sussurrano i visitatori orientali guardando l’opera dei designer Edward Burne-Jones, William Morris e John Henry Dearle.

I gruppi, formati anche da persone provenienti da fuori regione, si fermano soprattutto nella grande sala iniziale della mostra forlivese che conta in totale 350 opere, la più grande esposizione sul tema mai realizzata. Un pubblico trasversale, con giovani e meno giovani, accomunati dal desiderio di immergersi nell’arte degli autori inglesi che hanno sognato di ripercorrere le orme degli antichi maestri del ‘400 italiano, toscano soprattutto. Particolarmente apprezzati e con le soste più prolungate i luoghi dove si possono ammirare da vicino i capolavori di Cimabue e Giotto, Beato Angelico e Benozzo Gozzoli, Mantegna e Verrocchio, passando attraverso Michelangelo, Tiziano e Botticelli. I Preraffaelliti cercavano la fedeltà alla natura, la visione pura della realtà delle cose, con l’ispirazione all’assoluto e alla passione dell’amore, la stessa che fa uscire soddisfatti i visitatori dopo un’immersione fra arte e bellezza.

Gianni Bonali