Alberto Zattini (Confcommercio) "Dicono che sono il peggiore Polemiche? È solo ciò che penso"

Il direttore Ascom ha espresso posizioni dure sulla Camera di Commercio, ma anche temi come sicurezza e Cesena capoluogo: "Tanti mi danno ragione, poi in pubblico tacciono".

Alberto Zattini (Confcommercio)  "Dicono che sono il peggiore  Polemiche? È solo ciò che penso"

Alberto Zattini (Confcommercio) "Dicono che sono il peggiore Polemiche? È solo ciò che penso"

di Marco Bilancioni

Alberto Zattini, direttore di Confcommercio Forlì, lei ha scosso il sistema socio-economico, forse anche politico, con alcune uscite polemiche. Perché?

"Non ho fatto polemiche, né pretendo che la mia sia la verità. Ho detto ciò che penso. E lo faccio, normalmente, dopo aver sentito prima 10-15 pareri".

Lo fa entrando in collisione frontale con la Camera di Commercio. O con il presidente della Provincia.

"Pochi giorni fa, in un’occasione con altre persone, ho incrociato il sindaco di Cesena Enzo Lattuca: mi ha detto ‘sei sempre il peggiore in campo’" (sorride).

Lei è appassionato di calcio: il peggiore in campo è quello che non gioca di squadra, che non rientra in difesa...

"Spesso mi capita invece di essere contattato da persone di altre associazioni che mi manifestano il loro appoggio. Anche se poi nessuno si fa avanti pubblicamente. Ma io nego di non saper fare squadra con il territorio: sono stato indicato dalla Camera di Commercio all’unanimità quale rappresentante delle imprese per il consiglio generale della Fondazione. Certo, negli ultimi tempi qualcosa si è incrinato...".

Ripartiamo da lì. Lei porta Confcommercio Forlì fuori dal ‘parlamento’ delle imprese, la Camera di Commercio, perché non condivide la nomina del presidente Carlo Battistini. Lo rifarebbe?

"Ne ho già parlato tante volte: si era detto che era arrivata l’ora di un presidente espressione dei commercianti e questo non è stato mantenuto".

Lei ha polemizzato sulle erogazioni alle imprese alluvionate. Da dentro avrebbe potuto cambiare il meccanismo?

"No, sarebbe stato inutile".

Confartigianato e Legacoop hanno difeso il lavoro di Battistini, elogiandone la tempestività.

"E io dico: meglio aspettare un mese in più e fare un lavoro diverso, che eviti di dare solo 2.500 euro a chi ha avuto un bicchier d’acqua, così come a chi è stato inondato con mezzo milione di euro di danni. Attenzione, io ho detto che i 2,5 milioni raccolti dalla Camera sono una bella cifra. Il problema di dividerli equamente è che l’alluvione non è stato equa, i danni non sono gli stessi per tutti...".

Confartigianato, in particolare, ha sottolineato il fatto che questo sarebbe però il momento dell’unità, non delle critiche.

"Non ho mai inteso screditare la Camera di Commercio. Ma faccio io una domanda ai forlivesi: volete che il governo ci rifonda i danni con lo stesso criterio? Io sono preoccupato... cosa diremmo se Figliuolo prendesse questo metodo come modello per tutti?".

Il Comune di Forlì è contrario ai fondi a pioggia. Quindi quella dell’assessore Cicognani, con il fondo di garanzia per le banche, era una buona idea?

"Secondo me sì".

Lei è arrivato a chiedere a Lattuca se vuole portarsi via anche la statua di Saffi. Non le pare esagerato?

"Allora parliamo di temi concreti. La preoccupazione dovrebbe essere quella dei piccoli comuni che si stanno spopolando. Temo sia inevitabile che si riparli di fonderli. E occorre migliorare le infrastrutture e portare la sanità in Appennino".

Lei è addirittura favorevole alla regione Romagna. Che la rende inviso a tutti i sindaci Pd, per non parlare della giunta regionale.

"Sono consapevole che è un dito in un occhio ma lo dico lo stesso. Non sono fissato su questo argomento, ma a me il ‘provincione’ non convince...".

A proposito, lei entrerebbe in politica? Farebbe l’assessore comunale o il consigliere regionale?

"Assolutamente no. Mi sono diplomato istruttore di tennis, il mio progetto è insegnare questo sport ai bambini. Non nego che dal mio punto di vista l’amministrazione Zattini sta facendo bene. Però do fastidio anche a loro".

Ha chiesto l’esercito in stazione o in centro storico.

"Li ho criticati anche sul Polo H o gli insediamenti commerciali di via Bertini. Il tempo sarà galantuomo e dirà chi si esprime per interesse dei propri iscritti e chi di un partito. Su questo ho polemizzato con Maria Giorgini della Cgil...".

A proposito del Comune: nessuno si lamenta, se non i singoli esercenti, dei lavori in corso della Repubblica. Perché?

"Tutte le associazioni, concordi, avevano chiesto interventi di riqualificazione. Certo, i disagi purtroppo ci saranno".

In Fondazione riescono a tenerla ‘buono’?

"Ho un vincolo di segretezza".

Quindi a una domanda sul futuro di palazzo Talenti Framonti, lei non risponderebbe?

"Posso dire che non ho informazioni di prima mano perché ci si lavora in una commissione diversa da quella di cui faccio parte. So che si stanno impegnando direttamente il presidente Gardini e il vicepresidente Brunelli. Aggiungo che il progetto è importante, ma il centro ha bisogno anche di altri interventi".

Si imputa degli errori?

"Tutti i giorni, ma non in malafede".