
Fin dal primissimo, tragico impatto dell’alluvione sul territorio romagnolo, lo sforzo dell’Avis di Forlì è stato orientato all’immediato ripristino dell’attività di raccolta di sangue e plasma all’Unità di Raccolta dell’Ospedale Morgagni-Pierantoni e, parallelamente, al sostegno delle sezioni del comprensorio rimaste isolate. Già venerdì 19 maggio, l’impegno di un medico, due infermieri e un volontario dell’associazione ha reso possibile un’uscita in direzione di Santa Sofia, per permettere ai donatori del luogo di compiere il loro gesto solidale. Poiché i mezzi di Avis erano equiparabili a quelli di emergenza, la polizia municipale del comune bidentino ne ha autorizzato il transito nonostante le ben note criticità. Ieri un’équipe formata da tre persone – un medico, un infermiere e un volontario – ha raggiunto Modigliana, permettendo a sette persone di effettuare la loro donazione. "Credo sia stato doveroso per la nostra équipe – ha evidenziato il presidente di Avis Forlì Roberto Malaguti – garantire che a Modigliana venissero effettuate le donazioni programmate da tempo. E’ il segnale minimo che si potesse dare ai cittadini del Tramazzo". L’Avis di Forlì sarà presente a Predappio domani per permettere a 10 aspiranti donatori di effettuare gli esami per la valutazione dell’idoneità. Nel mese di giugno, grazie alla disponibilità di dipendenti, collaboratori e volontari, verranno garantite quattro uscite verso la sezione Avis di Santa Sofia e un’uscita in direzione di Modigliana.