Bentivogli: "Problemi oggettivi, nessuno vuole svendere"

Albert Bentivogli, segretario forlivese della Lega, afferma che la Fiera di Forlì non deve essere chiusa o svenduta. Grazie a una gestione amministrativa, i debiti sono stati risanati. Ora, però, è necessario unire le forze con la Fiera di Cesena per garantire una sostenibilità a entrambi i poli.

"Nessuno vuole chiudere o svendere la Fiera di Forlì": lo afferma in una nota Albert Bentivogli, segretario forlivese e vice capogruppo della Lega. "Esistono dei problemi oggettivi – specifica –, che vanno espressi per chiarire la situazione. Intanto la Fiera di Forlì negli anni era diventata una voragine debitoria e di costi generando, a causa di gestioni amministrative precedenti scellerate, 800.000 euro di debiti. Grazie all’intuizione di questa amministrazione di cedere Fieravicola a Rimini si è da una parte garantito il prosieguo di una fiera internazionale di assoluto valore per il nostro territorio e dall’altro si è risanato il bilancio da troppi anni pesantemente in negativo".

Il consigliere comunale aggiunge: "Va detto che oggi la Fiera di Forlì, protagonista di diverse iniziative locali che il presidente Roccalbegni gestisce in modo egregio, parsimonioso e ora coi conti in ordine, non possiede però le forze da sola per poter rispettare la legge sulle società partecipate, che richiede un fatturato di un milione nel triennio. È da qui che nasce l’esigenza di unire le forze per creare una sinergia paritetica con la Fiera di Cesena. Anche Cesena ha dovuto cedere Macfrut, il suo fiore all’occhiello. Ora che i conti sono finalmente in attivo, questa sinergia porterebbe a una sostenibilità che garantirebbe – conclude – il prosieguo positivo delle attività in entrambi i poli".