Bonaccini non molla "Bravo ma senza risorse, Figliuolo non è Mandrake Timori per l’inverno"

Il presidente della Regione ieri a Bertinoro: "È poca cosa, ma finora gli unici soldi arrivati sono i 3.000 euro stanziati dopo la catastrofe".

Bonaccini non molla  "Bravo ma senza risorse,  Figliuolo non è Mandrake  Timori per l’inverno"

Bonaccini non molla "Bravo ma senza risorse, Figliuolo non è Mandrake Timori per l’inverno"

Il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, è stato ieri pomeriggio in visita a Bertinoro. Era atteso nella giornata di oggi al rito dell’ospitalità, ma, come ha spiegato lui stesso, a Faenza è stato convocato un incontro con il commissario europeo Gentiloni per parlare della messa in stato di emergenza della Romagna. "La stessa situazione nella quale si trovò l’Emilia dopo il terremoto – ha spiegato –. Non potevo mancare, ma ci tenevo molto a essere qui, in questa città che fa dell’ospitalità e della cultura il suo modo di essere".

Anche sul colle si è parlato di alluvione. "Dire che la situazione è complicata è un eufemismo – ha esordito il presidente –, ma non dobbiamo né abbatterci, né indietreggiare di un millimetro nel richiedere che chi ha subìto danni venga risarcito al 100%. Il generale Figliuolo è persona molto valida e capace, ma neanche Mandrake, se non ha gli strumenti e le risorse, può corrispondere alle aspettative della gente di questa terra. Noi ci eravamo permessi di indicare il modello di ricostruzione del post terremoto in Emilia come esempio da seguire: 12 miliardi di danni subiti, 12 miliardi di risarcimenti avuti al 100%, che sia un privato, una ditta o un’opera pubblica".

Oggi, dice, ci sono "centinaia di milioni per ripare strade, fossi, argini e fiumi, ma non bisogna tenere i cantieri aperti durante l’inverno, bisogna chiuderli prima, perché se non succederà, un evento atmosferico ordinario, in un territorio fragile, rischia di avere conseguenze straordinarie e non possiamo permettercelo. Quello che obiettivamente a oggi manca sono le risorse per famiglie e imprese. Se andate a chiedere a chiunque quanto abbia ricevuto, vi dirà nulla. Le famiglie stanno ricevendo i 3.000 euro che abbiamo deciso, insieme al capo della protezione civile Curcio, subito a ridosso della catastrofe, sperimentando questa procedura molto snella per cui si scriveva nome e cognome e si faceva richiesta. Sono 3.000 euro, che è poca cosa, ma che almeno arrivano. Alle imprese invece non è arrivato ancora nulla. Siccome la presidente Meloni, come molti ministri, sono venuti nei giorni seguenti l’alluvione dicendo che avrebbero risarcito il 100%, noi vogliamo far sì che questo accada".

Il governatore poi è tornato sull’esempio dell’Emilia per spiegare che questi soldi, i risarcimenti, non sono finanziamenti a fondo perduto, perché "quella striscia di terra che venne colpita dal terremoto – ha spiegato – da sola produceva l’1,9% del Pil italiano. Ora ne produce il 2,4%. I 12 miliardi investiti dallo stato torneranno indietro sotto forma di tasse perché quel territorio è ripartito. Vogliamo che questo accada anche per la Romagna".

La visita di Bonaccini era iniziata al murale, inaugurato venerdì, dedicato a Gabanì, il campione di ciclismo Arnaldo Pambianco (nella foto in alto, con la sindaca di Bertinoro Gessica Allegni), venuto meno lo scorso anno. "Un campione che è un patrimonio, anche valoriale, di questa terra. Avete fatto bene a rappresentarlo in maniera non banale". Al termine della visita, la sindaca Gessica Allegni e tutta la giunta hanno comunque voluto omaggiare il presidente Bonaccini come se fosse andato alla Colonna delle Anella, con la scultura ricordo raffigurante la colonna stessa, la litografia di quest’anno dell’artista Francesco Polazzi e bottiglie di vino di Bertinoro. "Perché siamo la città dell’ospitalità – ha spiegato la sindaca –, ma anche del vino". Matteo Bondi