VALENTINA PAIANO
Cronaca

’Cenerentole moderne’: "Un finale diverso? Si può"

La meldolese Elide Pantoli presenterà il suo libro oggi alla biblioteca Versari e mercoledì 24 alla Feltrinelli: "Decostruiamo gli stereotipi sulle donne".

C’era una volta una principessa disobbediente capace di scegliere da sola il proprio destino. Se le fiabe potessero essere raccontate così allora vorrebbe dire che il lieto fine insieme al principe azzurro non è l’unico modello di felicità possibile. Quando una donna decide di non sposarsi e non avere figli è opinione comune pensare che qualcosa non va in lei perché rifiuta la struttura sociale tradizionale. Eppure, un finale diverso è possibile, come racconta Elide Pantoli nel libro ‘Cenerentole moderne. Guida femminista all’amore per zitelle, (non) mamme e partner ribelli’ edito da ‘Le plurali’. Il testo verrà presentato dall’autrice insieme a Marianna Tonellato (ex sindaca di Castrocaro Terme e Terra del Sole) a Forlì, domani alle 18, alla biblioteca ‘Iris Versari’ (via Fossato Vecchio 2); si replica anche mercoledì 24 alle 17.30, alla libreria Feltrinelli (piazza Aurelio Saffi 38). L’autrice nasce nel cuore della Romagna, a San Colombano nel Comune di Meldola per la precisione, ma i suoi studi in ingegneria strutturale la portano fino agli Stati Uniti dove, oggi, vive e lavora.

Pantoli, com’è nato il progetto ‘Cenerentole Moderne’?

"Da sempre sono vicina ai valori del movimento transfemminista per abbattere gli stereotipi creati dal sistema capitalistico patriarcale. Tutto è partito, nel 2017, da un podcast ‘Modern Cinderellas’ appunto, ma all’epoca era uno strumento ancora poco conosciuto, quindi l’anno successivo ho creato la pagina Instagram omonima che oggi conta più di 26mila followers e ispira i contenuti del libro".

Quali sono i temi trattati nel testo?

"L’obiettivo del volume è quello di decostruire gli stereotipi e far emergere una narrazione alternativa. Si parte con il capitolo ‘zitelle’, per cercare di ribaltare la prospettiva che ci vuole donne di serie B se a 35 anni siamo ancora single. La seconda sezione è dedicata ai cliché sulla maternità e il tic-tac dell’orologio biologico che scorre inesorabile. Nelle ultime due parti, invece, mi sono concentrata sulle relazioni di coppia e la ricerca del ‘vissero felici e contenti’".

Il saggio è pensato per un pubblico specifico?

"No, è fruibile da tutti e tutte. Il tono del libro è ironico e di facile comprensione. Poggia, però, su solide basi teoriche del pensiero femminista quali l’anticapitalismo, l’intersezionalità e la lotta di classe. È un testo pop, ma con radici profonde".

Chi sono, oggi, le ‘Cenerentole moderne’?

"Sono tutte le persone, anche gli uomini, che vogliono dar vita a modi di vivere diversi da quelli tradizionali e creare un mondo in cui tutti e tutte, ognuno a modo suo, possano trovare una strada verso la felicità".

Elide, lei vive negli Stati Uniti. La visione americana della donna è migliore di quella italiana?

"Per alcuni aspetti la situazione è anche peggiore di quella italiana. Non tanto per quello che riguarda il lavoro, dove la donna in carriera è accettata e stimata, piuttosto ci sono ancora forti pressioni sociali per rispettare una timeline di vita molto precisa".

Quale?

"Entro i trent’anni ci si aspetta che una donna sia già sposata con figli. È prassi, anche, che con il matrimonio il cognome di nascita della moglie venga sostituito con quello del marito. In caso di separazione, tornare alla propria identità d’origine è molto complesso, c’è una burocrazia immensa".