Comunità energetiche. Il ministro dell’ambiente battezza il progetto:: "Un aiuto per il clima"

Comune, Fondazione, Ausl, diocesi e altri soggetti locali hanno fondato due gruppi: potranno produrre energia ‘pulita’ riducendo i consumi. Il sindaco e il membro del governo: "Svolta dopo l’alluvione".

Comunità energetiche. Il ministro dell’ambiente battezza il progetto:: "Un aiuto per il clima"

Comunità energetiche. Il ministro dell’ambiente battezza il progetto:: "Un aiuto per il clima"

Ha presenziato anche il ministro all’ambiente e alla transizione ecologica Gilberto Pichetto Fratin, alla presentazione delle due comunità energetiche che stanno per sorgere a Forlì. Ma cosa sono, in concreto? Si tratta di associazioni (che possono essere pubbliche o di privati cittadini) che si uniscono per produrre, scambiare e consumare energia da fonti rinnovabili su scala locale. A Forlì queste realtà saranno ben due e i soci fondatori sono, oltre al Comune, anche Ausl Romagna, Acer, Fmi, Fondazione Cassa dei Risparmi, Camera di Commercio e diocesi.

"L’obiettivo – ha spiegato l’assessore all’ambiente Giuseppe Petetta – è quello di costituire una comunità più sostenibile e resiliente con benefici ambientali, economici e sociali". Non solo: la produzione di energia a chilometro zero consentirà anche di risparmiare sui costi di trasporto. A spiegare il progetto più nel dettaglio è stato Claudio Maltoni, dirigente di Fmi: "Il Comune ha individuato 81 potenziali aree presso le quali potrebbero essere installati impianti fotovoltaici da inserire nelle disponibilità delle due comunità energetiche: parliamo di 186.657 chilometri quadrati. Queste superfici permetteranno di installare 11,7 megawatt/ora di potenza per una produzione elettrica annua stimata pari a circa 12.800 Mwh all’anno, che andrebbero a servire 365 utenze". Dato che i consumi elettrici stimati delle utenze pubbliche dei soci fondatori ammontano a circa 8.253 mwh/anno, sarebbe prodotto un surplus di energie che "permette alla comunità energetica – spiega Maltoni – di attivare politiche sociali e di comunità mettendo a disposizione energia da fonti rinnovabili".

Il sindaco Zattini definisce le comunità energetiche forlivesi come "un caso pilota, un progetto strategico per Forlì che non a caso presentiamo oggi, a pochi giorni dall’anniversario della tragica alluvione di maggio perché l’ambiente, in tutte le sue declinazioni, deve essere al centro delle politiche future. Le comunità energetiche sono una grande opportunità per coinvolgere i cittadini in un processo volto a difendere, sostenere e incentivare la produzione di fonti rinnovabili. Grazie al Governo e ai suoi decreti attuativi, oggi le comunità energetiche sono una sfida alla portata di tutti, un modo per contribuire fattivamente alla definizione di un futuro più prospero e sostenibile. Per arrivare sin qui, è stato determinante l’impegno di tutti i soci fondatori che hanno raccolto e vinto una sfida importantissima per l’ambiente".

Anche il ministro Pichetto Fratin, fresco del G7 che si è tenuto nei giorni scorsi a Torino, ha voluto ricordare l’alluvione dello scorso maggio: "Stiamo ben vedendo le disgrazie portate dal cambiamento climatico che rendono evidente l’importanza di contribuire alla decarbonizzazione, anche se sappiamo che il nostro peso è di solo lo 0,7% a livello globale: dobbiamo comunque agire e guardare avanti per riuscire a fare meglio ciò che si è sempre fatto". Pichetto Fratin prosegue parlando dell’importanza della riduzione dell’utilizzo di energia fossile: "Entro il 2030 almeno i due terzi dell’energia devono arrivare da fonti rinnovabili e le comunità energetiche vanno in questa direzione: far sì che soggetti pubblici e raggruppamenti di privati possano autoprodurre il loro fabbisogno in un’ottica di equilibrio tra benessere ambientale, economico e sociale".

s. n.