Dal Pnrr pronti i fondi per le chiese. Interventi di messa in sicurezza per Duomo, Fornò e Dovadola

In tutto il ministero della Cultura ha previsto nel Forlivese circa un milione e mezzo per i luoghi religiosi. In Romagna i siti sono 10. Tassinari (FI): "Opere che preservano l’identità di una comunità".

Dal Pnrr pronti i fondi per le chiese. Interventi di messa in sicurezza per Duomo, Fornò e Dovadola

Dal Pnrr pronti i fondi per le chiese. Interventi di messa in sicurezza per Duomo, Fornò e Dovadola

"La direzione generale per la sicurezza del patrimonio culturale del ministero della Cultura ha ammesso a finanziamento i progetti per la messa in sicurezza di alcune chiese, abbazie, monasteri, torri e campanili di alcune diocesi della Romagna, nell’ambito dei finanziamenti del Pnrr, escluse in un primo momento da tali fondi, quando furono inviate le domande nel febbraio 2022".

Lo annuncia la deputata e presidente del coordinamento regionale di Forza Italia dell’Emilia-Romagna, Rosaria Tassinari, che aggiunge: "Tali finanziamenti sono al vaglio della Corte dei Conti e dovranno essere spesi, come prevedono le norme dei fondi Pnrr, entro il 2026".

Sono 10 i siti finanziati in Romagna. Il finanziamento più consistente riguarda l’abbazia del Monte di Cesena, con 2,9milioni di euro. Alle cattedrali di Forlì e Cesena sono assegnati 550mila e 240mila euro, al santuario forlivese di Fornò 740mila euro. Tra gli interventi del Forlivese rientrano anche la Badia e il campanile di Dovadola (dove si trova la tomba della Beata Benedetta Bianchi Porro) a cui vanno 270mila euro. Le restanti strutture religiose finanziate sono: la chiesa della Madonna in Quarto (Sarsina) con 185mila euro, la chiesa di Sant’Apollinare di Longiano con 130mila euro, la chiesa di San Lorenzo di Sogliano con 325mila euro, la chiesa di San Savino di Montescudo con 235mila euro, Santa Maria Assunta di Novafeltria con 470mila euro, la Collegiata di Santarcangelo con 320mila euro e il santuario del Monticino di Brisighella con 580mila euro.

"Ringrazio il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano per l’interessamento, e i vescovi delle varie diocesi e i responsabili ecclesiastici delle varie strutture, che attendevano il provvedimento con preoccupazione – rimarca la deputata azzurra Tassinari –. Il patrimonio ecclesiastico, infatti, non va messo in sicurezza solo per il presente, ma anche per progettare l’avvenire e ripensare le tante presenze che caratterizzano non solo la Romagna o una regione, ma tutto il territorio nazionale. Tale patrimonio ha anche lo scopo di ripensare le tante presenze artistiche che formano un patrimonio comune. Come ha sottolineato più volte il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, ‘il patrimonio ecclesiastico non è mai una questione legata solamente all’appartenenza religiosa, ma è e deve essere un fatto di comunità’".