MAURIZIO BURNACCI
Cronaca

Don Erio e le opere ritenute ’blasfeme’, altro duello in aula

Altra tappa in tribunale a Modena per il caso delle opere ritenute blasfeme che furono messe in esposizione nella...

Altra tappa in tribunale a Modena per il caso delle opere ritenute blasfeme che furono messe in esposizione nella...

Altra tappa in tribunale a Modena per il caso delle opere ritenute blasfeme che furono messe in esposizione nella...

Altra tappa in tribunale a Modena per il caso delle opere ritenute blasfeme che furono messe in esposizione nella chiesa di Sant’Ignazio, a Carpi, nella diocesi diretta dall’arcivescovo forlivese di Modena-Carpi Erio Castellucci (foto).

Il dibattimento ruota attorno all’opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata della procura sul procedimento penale che ipotizza un vilipendio della religione cattolica legato alla mostra ’Gratiaplena’, allestita dall’artista carpigiano Andrea Saltini. Che il 28 marzo scorso venne aggredito e accoltellato da un uomo che aveva primo danneggiato l’opera contestata, praticando un taglio sulla tela con un coltello. Fortunatamente Saltini se la cavò con lievi ferite superficiale.

A proporre l’opposizione all’archiviazione formulata dalla procura è stato l’avvocato Francesco Minutillo, pure lui forlivese come monsignor Castellucci. Nell’udienza di ieri Minutillo ha presentato al giudice una lettera del cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, datata 23 aprile 2024. "Si tratta di un documento che apre nuovi scenari sulla vicenda, facendo emergere per la prima volta la preoccupazione del Vaticano per l’effetto della mostra sulla comunità cattolica. La lettera del cardinale Parolin esprime preoccupazione e disappunto dal Vaticano", afferma Minutillo. "Sono parole che suggeriscono possibili pressioni interne, culminate con l’apprezzamento per la chiusura della mostra – sottolinea Minutillo –. E questo smentirebbe implicitamente l’operato dell’arcivescovo Castellucci e soprattutto della Diocesi di Carpi, che aveva pubblicamente difeso l’evento e attribuito la chiusura a una decisione dell’artista Saltini per ragioni economiche legate alla sicurezza, dopo l’episodio dell’aggressione e del danneggiamento di un’opera".

Il giudice per le indagini preliminari, Andrea Scarpa, ha quindi deciso di rinviare la discussione al 3 marzo 2025, per riunire il procedimento con un altro fascicolo riguardante i medesimi fatti al fine di garantire una trattazione unitaria e approfondita della vicenda.