Doppio fermo in poche ore In cella giovane stalker

Arrestato una prima volta per aver molestato una ragazza in centro storico l’uomo, dopo essere stato rilasciato, ci ha riprovato: subito ammanettato.

Doppio fermo in poche ore  In cella giovane stalker

Doppio fermo in poche ore In cella giovane stalker

Non una ma due volte. Due volte in manette nel giro di poche ore per lo stesso reato; e non per un furto, ma per stalking, molestie, nei confronti della stessa donna, che per lui era diventata un’ossessione. E se la prima volta l’uomo – un giovane straniero – era finito agli arresti domiciliari, la seconda l’ha visto accedere in una cella del carcere della Rocca.

La storia comincia con la ragazza che cerca di scappare dalle attenzioni – sgradite – di quel giovane. Lui la pedina, la molesta, in pieno giorno, in centro storico. Della situazione se ne accorgono palesemente anche i passanti; gli inquirenti, dalle loro testimonianze, deducono che si tratti di una vera "aggressione", messa in atto mentre la la donna è in pausa pranzo, da sola. Successivamente l’intervento di alcuni passanti ha permesso alla ragazza di rifugiarsi in un luogo sicuro, mentre l’intervento dei carabinieri è servito a intercettare e bloccare lo stalker che, vistosi scoperto, ha

aggredito i militari con spinte, pugni e calci nel vano tentativo di guadagnare la fuga e l’impunità per i reati commessi.

Nei confronti della vittima sono stati attivati tutti gli strumenti previsti dal ’codice rosso’. Dopo la convalida dell’arresto il giudice dispone la scarcerazione del giovane straniero, applicando la misura del divieto di avvicinamento alla vittima ed ai luoghi abitualmente frequentati.

Una misura che il ragazzo, dopo poche ore, ha totalmente ignorato. Visto che s’è subito messo alla ricerca della vittima e, dopo averla individuata sul luogo di lavoro, ha ripreso la sua condotta molesta.

Fondamentale sono stati l’aiuto dei colleghi di lavoro della ragazza e il tempestivo intervento dei carabinieri che, dopo aver riportato alla calma lo straniero, lo hanno nuovamente arrestato, oltre che per gli atti persecutori, anche per la violazione delle misure restrittive imposte dal giudice. Questa volta il ragazzo è finito in cella. Attualmente sono in corso ulteriori indagini da parte degli investigatori, per cercare di individuare eventuali ulteriori vittime che – come scrivono gli iqnuirenti – "per timore, non hanno denunciato o segnalato il fatto al numero di emergenza 112. A tal proposito, i carabinieri invitano le eventuali vittime a presentarsi presso gli uffici dell’Arma di corso Mazzini, per presentare eventuali querele".