È allarme cassa integrazione. Aumento del 61% in provincia

La Cisl spiega che i settori più colpiti sono quelli legati a pelli, cuoio e calzature e metallurgico

È allarme cassa integrazione. Aumento del 61% in provincia

È allarme cassa integrazione. Aumento del 61% in provincia

È allarme cassa integrazione in Romagna. Tra il 2022 e il 2023, le province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini hanno registrato un incremento significativo delle ore di cassa integrazione autorizzate dall’Inps, riflettendo una situazione economica preoccupante per il territorio. E la tendenza è proseguita nel primo quadrimestre del 2024, con ulteriori aumenti. Lo segnala nel suo ultimo report la Cisl Romagna, precisando che la provincia di Forlì-Cesena segna +34,73% nelle ore autorizzate di cassa integrazione, passando da 2.595.822 ore nel 2022 a 3.497.351 ore nel 2023, la provincia di Ravenna segna un +68,22%, da 1.696.200 ore nel 2022 a 2.853.391 ore nel 2023, e la provincia di Rimini segna un +21,63%, passando da 3.264.987 ore nel 2022 a 3.971.186 ore nel 2023.

Sebbene in provincia di Forlì-Cesena le ore di cassa integrazione per interventi ordinari siano diminuite dell’1,50% passando da 2.332.222 ore nel 2022 a 2.297.799 ore nel 2023, le ore straordinarie hanno mostrato un incremento straordinario del 623,57% raggiungendo 1.199.552 ore nel 2023 rispetto alle 165.783 ore del 2022. I settori più colpiti sono quelli legati a ’pelli, cuoio e calzature’ seguito dal settore metallurgico.

Se nel primo quadrimestre del 2023, nota poi il sindacato, a livello nazionale sono state autorizzate 145.359.237 ore, nello stesso periodo del 2024 sono state 169.794.234, con un incremento del 16,81%, nelle tre province romagnole l’aumento è del 61,41% a Forlì-Cesena, del 106,08% a Ravenna e del 286,98% a Rimini.

"Affrontare l’emergenza della cassa integrazione – evidenzia il segretario generale della Cisl Romagna Francesco Marinelli – richiede un’azione tempestiva e decisa da parte di tutti. È indispensabile adottare interventi immediati a sostegno delle imprese, con politiche per il rilancio della produzione, attraverso investimenti in ricerca e innovazione, sostegno all’internazionalizzazione delle imprese e misure per favorire la riqualificazione professionale dei lavoratori, al fine di rafforzare la competitività del sistema produttivo locale".