Ecco "Compra Originale". Vademecum in dieci punti

Giornata del made in Italy, l’iniziativa di Confcommercio-Ascom e Federmoda. Consigli per imprenditori e consumatori, sarà distribuito nei negozi della città.

Ecco "Compra Originale". Vademecum in dieci punti

Ecco "Compra Originale". Vademecum in dieci punti

Si festeggia oggi per la prima volta il "made in Italy", e la giornata nazionale dedicata alle eccellenze italiane è l’occasione per la Confcommercio-Ascom e da Federmoda Forlì per ribadire la centralità delle piccole imprese commerciali presenti in città e il loro ruolo nel promuovere la qualità dei prodotti nostrani. E per contribuire fattivamente alla promozione dei prodotti italiani e contrastare il fenomeno della contraffazione, le due associazioni hanno realizzato un vademecum dal titolo "Compra Originale", con informazioni utili per gli imprenditori e i consumatori. Dall’abbigliamento ai prodotti alimentari, il vademecum contiene "dieci consigli pratici per evitare di cadere nella tentazione di un acquisto non consapevole e solo apparentemente a buon mercato". Con informazioni relative all’etichettatura dei prodotti, alle normative europee e italiane in materia di lavorazione e trasformazione dei materiali, fino alle cosiddette "indicazioni fallaci", il testo sarà distribuito nei prossimi giorni ai titolari dei negozi cittadini. "Secondo una recente indagine, il made in Italy è il terzo marchio più famoso al mondo dopo Coca Cola e Visa – dice Alberto Zattini, direttore di Ascom-Confcommercio Forlì (foto) – e noi vogliamo crederci. Per questo, abbiamo proposto di abbinarlo al concetto del "made sotto casa". Il riferimento è al commercio di prossimità che è, da tempo, in grosso affanno soprattutto in centro. Con molti titolari di esercizi che hanno deciso di trasferirsi nelle zone più periferiche o di chiudere le saracinesche. "Comprare italiano vuol dire non acquistare on-line, ma farlo nei nostri negozi, dove i consumatori trovano esercenti di cui si fidano – interviene Roberto Vignatelli, presidente di Federmoda Forlì-Cesena –. In questo modo, si fa anche una scelta politica, perché si contrasta la concorrenza sleale di quelli che le tasse le pagano all’estero o non le pagano affatto. Inoltre, un negozio che chiude vuol dire che ci sarà una vetrina spenta sulla strada, con delle conseguenze sul piano della sicurezza". Un tema, quello della sicurezza, che è stato occasione di polemica tra l’associazione dei commercianti e l’amministrazione. Quanto all’iniziativa dell’assessorato alle politiche sociali di prevedere un finanziamento a fondo perduto per sostenere l’avvio di nuove piccole imprese commerciali, "stiamo cercando soluzioni e apprezziamo tutte le proposte utili ad accendere i riflettori sulle piccole imprese", è la conclusione di Zattini.

Paola Mauti