Ecco le città del futuro: "Un progetto per Lodi. E idee per l’ex Eridania"

Caka e Bastia, giovani architetti forlivesi dello studio Soa, hanno vinto il bando del Comune lombardo. Proposte anche per il nostro ’piccolo Central Park’.

Hanno sbaragliato l’agguerrita concorrenza con un progetto che parla di connessioni e di comunità: sì, "perché gli spazi – dicono – vivono davvero soltanto se sono fruibili, altrimenti restano una gradevole cornice vuota". Eurind Caka e Stefano Bastia, giovani architetti, fondatori dello studio forlivese Soa Architecture (in via Olivucci 21), sono appena risultati vincitori del concorso di idee per la riqualificazione di piazza Matteotti (e delle aree limitrofe) nella città di Lodi, in Lombardia.

Era stata l’amministrazione comunale lodigiana, l’estate scorsa, a lanciare il bando ‘per far sognare la città’ – aveva dichiarato l’assessore ai Lavori pubblici Gianluca Scotti –: hanno risposto 28 studi italiani, fra cui il team composto da Caka e Bastia, dichiarato poi vincitore. Oltre alla futura realizzazione del progetto, la squadra vincitrice si è assicurata anche un premio di circa 32mila euro. L’idea che ha convinto la commissione giudicatrice è stata il ‘filo rosso’ tracciato lungo la piazza: un elemento ardito, pensato sia per collegare tutte le funzioni e attività che troveranno spazio nell’area, sia per offrire scorci alternativi sulla città e i suoi monumenti. Erano tre le parole chiave del concorso: connessioni, ri-funzionalizzazione ed efficientamento, da declinare all’interno di un’area strategica per posizione e interesse cittadino.

Soa – che ha presentato il progetto assieme allo studio bolognese Tracce, fondato dall’ingegnere Giacomo Rubin – ha dunque immaginato un uso nuovo dello spazio pubblico, in cui la fruizione strettamente funzionale viene superata a favore di un intreccio di percorsi pedonali e ciclabili e di aree di riposo e ristoro. In questo panorama, "il filo rosso non rappresenta né un limite, né un confine – spiegano i progettisti – ma uno strumento per realizzare idee innovative, in mano all’amministrazione pubblica".

Nel nuovo disegno "saranno gli abitanti, infatti, a determinare l’uso della piazza, suggerendo, attraverso l’assidua fruizione, forme nuove di appropriazione, a seconda delle preferenze. Sarà uno spazio eterogeneo, specchio del contesto ospitante, dove il mercato contadino, le aree di svago e intrattenimento, quelle verdi e adibite a orti urbani, le zone per gli spettacoli serali e quelle destinate al gioco dei più piccoli si mescoleranno, garantendo il massimo grado di accessibilità. In una più ampia visione urbana, il ruolo di piazza Matteotti sarebbe quello di un punto di partenza per la scoperta di altri luoghi di interesse della città". Quanto ai programmi per il futuro, l’architetto Eurind Caka (di origini albanesi, ma residente a Forlì dall’età di 10 anni – ora ne ha 34) sottolinea: "oltre a implementare il contributo dell’intelligenza artificiale nel nostro lavoro, abbiamo in mente alcune proposte per la riqualificazione dell’area ex Eridania, che vorremmo condividere con il sindaco e l’amministrazione comunale". Nelle scorse settimane, fra l’altro, il primo cittadino Zattini e alcuni esponenti della Giunta hanno effettuato un sopralluogo nella struttura, ipotizzando – almeno per i 16 ettari di area verde che circondano l’ex zuccherificio – un futuro da ‘piccolo Central Park forlivese’.