"Emergenze, serve un piano"

Lucia Saragoni, insegnante, si candida con ContiamoCi per sostenere Maria Ileana Acqua dopo essere stata colpita dall'alluvione. Propone interventi tempestivi e una gestione equilibrata del territorio. La burocrazia è un ostacolo e si esprime in modo cauto sul cambiamento climatico.

"Emergenze, serve un piano"

"Emergenze, serve un piano"

Lucia Saragoni, insegnante di 45 anni, si candida in lista con ContiamoCi a sostegno di Maria Ileana Acqua.

Qual è stata la sua esperienza con l’alluvione?

"Abito con la mia famiglia in via Pelacano, in una casetta indipendente su due piani. Ero a casa con i miei figli, pioveva sì, ma non sembrava chissà cosa. Non ho visto il video del sindaco, è stata mia sorella ad avvertirmi di salire al primo piano. Non abbiamo fatto in tempo a salvare nulla, solo noi stessi. È entrato un metro e 70 centimetri d’acqua".

Adesso è rientrata in casa?

"Siamo rimasti sfollati fino a novembre, ospiti di parenti: sono rimasta divisa dal mio compagno e dai suoi figli. Abbiamo fatto i lavori, c’è ancora da fare, ma ora siamo a casa tutti insieme".

Perché si candida?

"Perché sono stata discriminata negli scorsi anni sul lavoro non volendomi vaccinare contro il Covid-19: per due anni non ho in pratica lavorato. La libertà di scelta di cura è fondamentale, questo mi ha spinto ad avvicinarmi a ContiamoCi".

Che programmi avete su alluvione e ricostruzione?

"Dobbiamo agire in modo tempestivo, prima delle tragedie. Bisogna avere anche un piano per le emergenze: è stato un concorso di colpa, tra l’incuria dei fiumi, del bacino a monte, della diga, e la comunicazione completamente assente a Forlì".

Proponete una gestione migliore del territorio?

"Dobbiamo agire in armonia con l’ambiente, creare una situazione equilibrata tra noi e l’ambiente senza costruire dove esonda il fiume".

Quanto pesa la burocrazia?

"Tanto. È stato lungo anche ottenere il Cas, perché la casa è intestata a mia madre".

La vostra candidata sindaco, Maria Ileana Acqua, è scettica sul cambiamento climatico. Anche lei?

"Ci sono delle zone d’ombra. Non è detto che sia prodotto dall’uomo, ma può essere una fase naturale del pianeta, come sono sempre state le ere. È un po’ eccessivo parlare di cambiamento climatico".

Matteo Bondi