
Emozione al Saffi-Alberti: "Ragazzi, attenti sul web. La tragedia di Daniele sia un monito per tutti"
di Sofia Nardi
È stato il padre, Roberto Visconti, a volere che il libro della criminologa Virginia Ciaravolo incentrato sulla storia del figlio venisse presentato, prima che altrove, nella sua scuola, il Saffi Alberti, dove il ragazzo aveva frequentato la sezione H indirizzo ‘geometri’. Il libro s’intitola ‘Truffe amorose’ e parla di ciò che è successo a Daniele, oltre a cercare di tracciare un ritratto di quel giovane che in tanti hanno conosciuto solo dopo la fine della sua vita, senza conoscere le sfaccettature della sua personalità, i suoi gusti o i suoi sogni.
"Volevo tanto essere qui – comincia Roberto – per farvi conoscere Daniele, ma anche per mettervi in allarme sul fatto che quello che è successo a lui potrebbe succedere a voi". Roberto, poi, mentre gli occhi degli studenti in platea cominciano a inumidirsi, legge una lettera dedicata al figlio: "Caro Daniele, voglio parlare di quando eri un ragazzo pieno di sogni: un viaggio in America, la lettura, il cinema – volevi diventare sceneggiatore, da grande – e lo sport. Tante volte mi sono chiesto: ‘perché proprio tu?’ e non ho mai trovato risposta. So che l’amore può renderci fragili e, per te, quello che hai vissuto era amore".
Poi Roberto torna a rivolgersi agli studenti: "Oggi vogliamo che la sua tragedia vi metta in guardia. A voi voglio dare un consiglio: parlate con i vostri genitori e con le persone delle quali vi fidate, perché anche un peso capace di schiacciare una persona può diventare una piuma, se condiviso".
A questo proposito, il cugino della vittima, Marco, ha voluto invitare i ragazzi a seguire la pagina ‘Daniele Visconti odv’: "Abbiamo intenzione – spiega – di dare vita a un team di professionisti che possano accogliere le confidenze e i problemi di tanti giovani come mio cugino, in modo che non si debbano ripetere situazioni come la sua".
Il microfono, poi, è passato in mano all’autrice, Virginia Ciaravolo: "Nei casi di truffe affettive – spiega – la persona dall’altro lato dello schermo ci studia, ci spia, cerca di carpire i nostri gusti e le nostre passioni e le usa per agganciarci, come un ragno che tesse la tela. Talvolta lo fa per denaro, altre volte, come in questo caso, per caratteristiche della sua personalità: sono persone con demoni interiori, una vita insoddisfacente, spesso caratterizzata dalla solitudine. Questo è successo a Daniele: un uomo di 64 anni ha creato una falsa identità e, nei panni di Irene, lo ha fatto sentire speciale, portandolo alla distruzione".
Ciaravolo, poi, ha chiesto alla platea di raccontare le proprie storie: qualcuno era stato vittima di truffe emotive? Solo una mano si alza (ma molte altre sono rimaste abbassate solo per discrezione o timidezza), quella di un ragazzo che rimane a testa bassa e nel microfono pronuncia poche parole: "Abbiamo chattato per un po’, poi mi ha detto che si sarebbe trasferita, è sparita... Ho capito che mi aveva preso in giro".
A interessarsi del caso Visconti anche la deputata dei Cinque Stelle Stefania Ascari, che ai ragazzi ha parlato di una proposta di legge da lei presentata in Parlamento per la prevenzione delle truffe sentimentali. Presentenell’atrio gremito del Saffi Alberti anche il giornalista Rai Alessandro Politi: "Vi hanno detto che era matto, che era stupido, che era depresso. Non è così: Daniele siete voi".
A spiegare, con poche parole commosse, chi davvero era Daniele sono tre ex compagni di scuola che, in fase di stesura del libro, hanno aiutato l’autrice stessa a fare un ritratto a tutto tondo di quella vittima che, altrimenti, avrebbe rischiato di restare senza la dovuta profondità: "Lo descrivono come fragile – racconta Gianluca –, ma io lo vedevo forte. Era costante, senza grilli per la testa, e si buttava a capofitto in ogni obiettivo. Era un ragazzo introverso, ma quando lo scoprivi ti dava tutto". Poi parla Luca: "Nonostante tutto, quando parlo di Daniele non posso fare a meno di sorridere pensando a quanto ci siamo divertiti insieme qui a scuola. Mi dispiace che troppe poche persone l’abbiano conosciuto. Avrebbe meritato di realizzare tutti i suoi sogni". Infine, era il compagno di banco di Daniele, Davide: "Era troppo buono. Non se la prendeva mai, si poteva scherzare su tutto, parlare di tutto. Di lui conserverò sempre un bel ricordo". Nel pomeriggio poi il libro è stato presentato al pubblico in centro, al Mega.