Erika è ricomparsa dal nulla. Ospite per mesi in una chiesa. I genitori: "Siamo solo felici"

La donna era scomparsa il 25 luglio a Marsiglia. Ha accettato di parlare soltanto con il figlio. Mamma e papà forlivesi: "Pensavamo fosse morta. Nessun giudizio, vogliamo riabbracciarla". .

Erika è ricomparsa dal nulla. Ospite per mesi in una chiesa. I genitori: "Siamo solo felici"

Erika è ricomparsa dal nulla. Ospite per mesi in una chiesa. I genitori: "Siamo solo felici"

Era in una chiesa cattolica di Marsiglia. Erika Bravi, 46 anni, la forlivese scomparsa nel nulla nella città francese il 25 luglio dello scorso anno, è stata rinvenuta dalla polizia transalpina lunedì verso le 19. Gli agenti si sono introdotti nel luogo di culto dopo essere stati imbeccati da una massiva raccolta di informazioni frutto di un’intensificazione delle indagini sul caso, dopo diverse sollecitazioni che la prefettura della città delle Bocche del Rodano aveva ricevuto dal Consolato italiano e dallo stesso ministero degli Esteri di Roma. "Ciao, sto bene": queste le uniche parole che Erika ha detto al figlio 19enne, che ha chiamato direttamente all’Hotel de la Police di Marsiglia, dove la donna è stata condotta dalla gendarmeria per l’identificazione uffciale. Poi Erika s’è chiusa di nuovo nel silenzio, tornando nella struttura religiosa annessa alla chiesa che – secondo le scarse informazioni che giungono d’Oltralpe – l’avrebbe accolta nei quasi otto mesi del suo allontanamento: Erika era svanita nel nulla nel primo pomeriggio di quel 25 luglio mentre il figlio 19enne la aspettava vicino a una fermata della metro. Erika, cameriera e cuoca, separata dal marito marocchino conosciuto a Forlì, ha un altro figlio di 13 anni ed era afflitta da problemi economici e da uno sfratto.

Grande sollievo a Forlì per i genitori della donna, Rita Ciafardini, 69 anni, e Zelio Bravi, di 75, che però al momento non hanno ricevuto nessuna chiamata dalla figlia: "Siamo sollevati. Non sappiamo perché si sia allontanata in tutti questi mesi. Ma l’importante è che lei stia bene. Speriamo che venga presto a trovarci a Forlì. Pensavamo al peggio, dobbiamo ammetterlo. Ora finalmente torniamo a rivedere la luce. Quando la riabbracceremo non ci sarà bisogno di parole, non ci saranno giudizi di alcun tipo".

Il caso di Erika era stato seguito fin dall’inizio dal Comitato scientifico ricerca scomparsi, presieduto dalla criminologa Maria Gaia Pensieri. I genitori e lo stesso Comitato si erano affidati a un avvocato di Marsiglia, specializzato in casi di ricerca delle persone. È stato proprio il professionista francese ad avvertire i genitori. Ma nemmeno l’avvocato è riuscito a mettersi in contatto con Erika. "Ora è il momento della gioia – commenta Maria Gaia Pensieri –. Nei prossimi giorni cercheremo di capire di più di questa vicenda".

Maurizio Burnacci