VALENTINA PAIANO
Cronaca

Farmacie nel caos. Il sistema va in tilt: "Prescrizioni ’invisibili’ per oltre sette ore"

Per quasi tutta la giornata di ieri si è dovuti tornare alle ricette cartacee. Lattuneddu (Forlifarma): "Lunghe file e disagi per i pazienti".

Farmacie nel caos. Il sistema va in tilt: "Prescrizioni ’invisibili’ per oltre sette ore"

Farmacie nel caos. Il sistema va in tilt: "Prescrizioni ’invisibili’ per oltre sette ore"

Anno nuovo, problemi vecchi: nella giornata di ieri sono stati registrati ancora disservizi al sistema digitale per la prescrizione di medicinali ed esami diagnostici. I problemi informatici alla piattaforma hanno creato lunghe file nelle farmacie che sono andati avanti fino al tardo pomeriggio quando il sistema è ripartito seppure con una serie di limitazioni. Tra queste anche l’impossibilità di prenotare, da parte dell’operatore, visite mediche all’interno del distretto sanitario forlivese; le uniche disponibilità visualizzabili sono fuori città.

Alberto Lattuneddu, presidente di Forlifarma provinciale, ieri era in prima linea al bancone della farmacia durante il blocco della piattaforma: "Per circa sette ore ieri non è stato possibile utilizzare il sistema di visualizzazione delle ricette e il centro unico di prenotazione. È stata una giornata pesante – continua Lattuneddu – perché abbiamo dovuto fronteggiare questa criticità e spiegare alle persone questioni di cui le farmacie sono totalmente estranee".

La ricetta elettronica, detta anche dematerializzata, è stata introdotta nel 2011 e ha sostituito, nella maggioranza dei casi, la tradizionale ricetta rossa cartacea. "Questi malfunzionamenti – continua Alberto Lattuneddu – si ripetono ciclicamente con notevoli disagi per i cittadini ma anche per noi operatori sanitari. I pazienti non conoscendo le dinamiche che sottendono alla gestione delle ricette, pensano che sia un problema informatico imputabile alla singola farmacia. La conseguenza è che le persone girano per la città sperando di trovare una situazione diversa altrove ma non è così: il disservizio riguarda tutto il territorio".

Le ricette che vengono presentate dal paziente vengono visualizzate da parte del farmacista con un accesso online al Sistema di Accoglienza Centrale, attraverso i Sistemi di Accoglienza Regionali, per verificare l’esistenza del documento, tramite un codice identificativo, e il contenuto della prescrizione. L’iter fa parte del sistema ‘Tessera sanitaria’ che prevede l’informatizzazione dell’intero ciclo di vita della tradizionale ricetta medica cartacea del Servizio Sanitario Nazionale.

"Una volta bloccata la piattaforma nazionale – continua Lattuneddu – a cascata anche quella regionale si ferma". E quindi, ome si può far fronte al problema? "Occorrerebbe un protocollo standardizzato d’intervento in queste situazioni – sottolinea il presidente di Forlifarma –. La Regione dovrebbe avvertire dei disservizi le Ausl, che a loro volta informano i medici di medicina generale. Quando si verificano disagi come questo occorre necessariamente tornare al vecchio metodo, ovvero la prescrizione della classica ricetta rossa cartacea. Questo permetterebbe al paziente di ritirare subito i medicinali o prenotare visite".

Il ritorno obbligato alla ricetta fisica provoca però una serie di altri problemi ai medici di famiglia, quali ad esempio l’allungamento dei tempi di attesa per la riscrittura e la ristampa delle prescrizioni; non solo, si crea un flusso costante di telefonate da parte degli assistiti a cui si deve anche spiegare i motivi del disservizio.