Fiumicello, i 50 anni del ristorante

Per festeggiare i 50 anni di attività del ristorante di Fiumicello, gestito dai coniugi Santina Mariannini e Giuseppe Perini, di...

Fiumicello, i 50 anni del ristorante

Fiumicello, i 50 anni del ristorante

Per festeggiare i 50 anni di attività del ristorante di Fiumicello, gestito dai coniugi Santina Mariannini e Giuseppe Perini, di 87 e 84 anni, insieme alla figlia Lorena e alle figlie di lei Gloria e Giada, sabato scorso sono arrivati nella frazione di Premilcuore diverse centinaia di clienti e autorità non solo da Premilcuore, ma anche da tutta la valle del Rabbi, da Forlì e dalla Romagna, dai paesi dell’Appennino e dalla vicina Toscana. Fra i sindaci, erano presenti Ursula Valmori di Premilcuore ed Emanuele Piani di San Godenzo.

Ma perché tanto affetto e vicinanza per le nozze d’oro di un’attività turistica e ricettiva? In primo luogo perché offre specialità tipiche della cucina tosco romagnola di qualità. Secondo perché la gestione familiare accoglie tutti con lo stile di una vera famiglia e dell’amicizia montanara, sincera e non formale. Terzo perché in questi 50 anni di attività, Santina e Giuseppe non solo hanno trasmesso ai figli Lucio, Lorenza e Luana, ai nipoti e pronipoti l’arte gastronomica del cucinare bene, ma anche quella del trattare bene i clienti come fossero a casa propria e anche meglio.

Inoltre, Fiumicello è stato trasformato dai Perini in un angolo di paradiso terreste dell’Appennino Romagnolo, incastonato nel Parco nazionale, a due passi dal mulino Mengozzi, ancora funzionante, e in mezzo alle bellezze della natura, declinata in acqua, boschi, sentieri, silenzi e animali selvatici di ogni specie. Insomma, centinaia di persone hanno voluto dire grazie alla famiglia Perini, non solo perché aveva preparato un’apericena con ogni ben di dio, e una bellissima e buonissima torta, ma soprattutto per condividere questa bellezza dell’Appennino forlivese e dire grazie a chi in questo mezzo secolo se n’è preso cura, trasmettendo questa passione alle nuove generazioni, le nipoti e pronipoti, che servono a tavola (qualcuna anche con una laurea in tasca) con una gentilezza, una grazia e una passione che, di questi tempi incerti e tempestosi, fa sognare di vivere come in una favola.

Quinto Cappelli