Garagnani (Fratelli d’Italia): "Porto i nostri agricoltori in Europa"

È candidato al parlamento di Strasburgo. "Serve equilibrio tra sostenibilità economica e ambientale: penso all’ortofrutta. È folle criminalizzare vino e allevamenti di polli e maiali. Fondo per i campi alluvionati".

Garagnani (Fratelli d’Italia): "Porto i nostri agricoltori in Europa"

Garagnani (Fratelli d’Italia): "Porto i nostri agricoltori in Europa"

Sì è tenuto lunedì scorso al podere dei Nespoli a Civitella l’incontro ‘Produrre non è peccato’ promosso da Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini. È intervenuto anche Guglielmo Garagnani candidato alle prossime elezioni europee con Fratelli d’Italia.

Garagnani, lei non è un politico di professione?

"Sono un agricoltore. Produco parmigiano reggiano e ho ricoperto anche ruoli all’interno di Confagricoltura. Questa è la mia prima esperienza politica alla soglia dei 53 anni".

Perché corre alle europee?

"Fratelli d’Italia vuole portare in Europa proprio noi agricoltori, persone che lavorino la terra e che sappiano come riportare le linee politiche europee per come erano nate, cioè garantire ai cittadini cibo di qualità e in quantità sufficiente. Quindi intervenire su questa tendenza che ha subordinato l’agricoltura alle linee di rispetto ambientale".

A Civitella si è focalizzato sulla situazione romagnola. Quali sono le priorità?

"Innanzitutto l’ortofrutta, vero fiore all’occhiello. Le normative europee in questo caso hanno ristretto le armi a disposizione degli agricoltori per difendersi da parassiti e malattie: questo, oltre al cambiamento climatico, ha ridotto la produttività in maniera economicamente insostenibile. Con la protesta dei trattori, in parte, queste armi sono state ripristinate, ma dobbiamo continuare a lavorare in Europa affinchè ci sia il giusto equilibrio tra sostenibilità economica e sostenibilità ambientale".

Altro fiore all’occhiello delle nostre colline è sicuramente la produzione vinicola.

"C’è bisogno di maggiore ricerca a livello pubblico per studiare vitigni che si adattino ai cambiamenti climatici. In Europa dobbiamo soprattutto fermare la follia di voler etichettare il vino come altamente nocivo alla salute. Bisogna poi investire su una maggiore diffusione e promozione dei nostri prodotti".

Gli allevamenti di polli e maiali spesso sono considerati inquinanti: come si dovrebbe intervenire?

"Scontiamo una comunicazione negativa che riporta una realtà che non esiste più nei nostri allevamenti da almeno 30 anni. Le emissioni sono ormai tutte destinate alla produzione energetica, che siano biomasse o pollina, alcune realtà sono addirittura a saldo negativo".

L’agricoltura forlivese è stata danneggiata dall’alluvione lo scorso anno.

"Devono arrivare i ristori il prima possibile a quelle aziende che sono state danneggiate. Ma bisogna prevedere anche altro, serve un fondo, finanziato dai fondi europei, per andare a ripristinare la fertilità dei campi fortemente danneggiati dai fanghi delle esondazioni".

Matteo Bondi