Giacomo Zattini: "Un’Europa per i giovani. Il sindaco è mio parente?. Critico il sistema, non lui"

Il 27enne meldolese è candidato a Strasburgo col Movimento 5 Stelle "Il problema è che il centrodestra non ha riconosciuto la crisi climatica. Faccio campagna nei mercati, mi rivolgo a chi non segue la politica".

Giacomo Zattini: "Un’Europa per i giovani. Il sindaco è mio parente?. Critico il sistema, non lui"

Giacomo Zattini: "Un’Europa per i giovani. Il sindaco è mio parente?. Critico il sistema, non lui"

di Sofia Nardi

Molti lo conoscono come l’attivista per il clima dei Fridays for Future (di cui è stato anche portavoce nazionale), sempre in prima linea in ogni manifestazione. Oggi il 27enne meldolese Giacomo Zattini, fresco di laurea in Scienze internazionali e diplomatiche al Campus, è candidato alle Europee sotto il simbolo del Movimento 5 Stelle.

Giacomo Zattini, come sta andando la campagna elettorale?

"Molto bene. Sto girando tanto, a volte mi sento dentro un frullatore. In calendario ho incontri in Trentino, Veneto e Friuli… Ma la maggior parte sono comunque concentrati in Romagna, dato che qui sono l’unico candidato nel campo progressista, quello che si occupa di ambiente e giustizia sociale, perciò sto concentrando qui le mie attenzioni".

In che modo si sta muovendo?

"Organizzo incontri e conferenze, ma soprattutto sto in piazza: vado al mercato o nei bar e parlo con le persone perché il mio intento è quello di confrontarmi con chi della politica è stanco".

Pensa che le persone siano esasperate dalla politica?

"Certamente, soprattutto i giovani. Tanti non votano più, alcuni non sanno neanche che l’8 e il 9 giugno ci saranno le elezioni. Io voglio che quelle persone ricomincino a interessarsi di politica, pensando che in qualche modo le loro idee possano avere un peso".

Lei pensa di poter incidere?

"So che tante manifestazioni, anche quelle alle quali ho partecipato, sono rimaste inascoltate. C’è bisogno di portare fuori dalle piazze i discorsi di chi fa attivismo, come quello sulla guerra in Palestina".

A questo proposito, il Movimento 5 Stelle ha inserito la parola ‘pace’ nel suo simbolo. Il riferimento è alla Palestina?

"In Palestina è in corso un massacro che vede complice l’Unione Europea nel suo evitare di schierarsi e prendere posizioni forti, eppure tantissimi cittadini sono terrorizzati all’idea di andare incontro alla terza guerra mondiale e sono schifati da quello che sta avvenendo a Gaza. I temi dei quali parlare sarebbero tanti: ambiente, economia, lavoro, agricoltura, cambiamenti climatici… Ma non lo si può fare senza prima pensare a una risoluzione dei conflitti in corso. Basti pensare alla mole di fondi che vengono oggi investiti per la guerra e che potrebbero essere utilizzati per la transizione ecologica".

Oltre alla guerra in Medio Oriente, però, è in corso anche un’altra guerra a noi vicina geograficamente. Non crede che parlare di pace senza contestualizzare possa apparire come un vantaggio per Putin?

"Le scienze internazionali sono il mio ambito di studi. So bene che c’è un altissimo grado di complessità quando si affrontano questioni di questo genere. Chiarisco: l’Ucraina ha tutto il diritto di voler riprendere i territori che le sono stati sottratti, ma se andiamo in quella direzione ci aspetta la terza guerra mondiale".

Come ci si dovrebbe muovere, allora?

"L’obiettivo deve essere il congelamento del conflitto. Anche il Movimento ha aderito al primo invio di armi in Ucraina, sottolineando che serviva a riequilibrare le forze, cosa che infatti è avvenuta. Gli invii di armi, però, devono appunto essere finalizzati a stabilizzare il conflitto e al tentativo di lavorare a un accordo di pace".

Torniamo a temi locali. Lei durante l’alluvione è stato uno degli ‘angeli del fango’ che si sono spesi per chi aveva bisogno. Come giudica la gestione del post emergenza?

"Pochi giorni fa abbiamo rivissuto in parte quella sensazione di impotenza e paura provocata dagli eventi atmosferici estremi. È innegabile che siano sempre più frequenti e che richiedano una forte progettualità. Io non voglio ora parlare della pulizia delle fogne, non è questo il punto. Invece voglio ricordare come la giunta appena insediata nel 2019 rifiutò di dichiarare la crisi climatica, come noi attivisti avevamo chiesto. Ricordo anche le posizioni negazioniste di alcuni componenti e so che l’amministrazione è espressione di partiti che hanno ancora oggi posizioni insostenibili e incompatibili con le necessità delle persone".

Non è solo un caso di omonimia: lei ha una parentela con il sindaco Gian Luca Zattini, eppure ne ha più volte criticato l’operato. La vicinanza familiare le ha mai creato difficoltà?

"No, perché io non critico la persona, ma il sistema. Non è mai stata una questione personale".

Come si aspetta che cambierà la sua vita se verrà eletto al parlamento europeo?

"Da anni mi impegno per temi che ritengo cruciali senza alcun mezzo economico e penso che, nonostante le difficoltà, si sia comunque fatto tanto. In parlamento mi aspetto di poter portare avanti gli stessi temi con più fondi e più mezzi. Resterò sempre un attivista per il clima".