QUINTO CAPPELLI
Cronaca

I 100 anni degli Scout. A Rocca un tripudio di fazzolettoni colorati: "Educare a sognare"

Il vescovo Corazza elogia il movimento che aiuta "a guardare in alto e lontano, con fiducia e speranza". Bonaccini: "Valori validi anche per il mondo laico".

I 100 anni degli Scout. A Rocca un tripudio di fazzolettoni colorati: "Educare a sognare"

I 100 anni degli Scout. A Rocca un tripudio di fazzolettoni colorati: "Educare a sognare"

Una chiesa stracolma di persone, rallegrata da quasi duecento fazzolettoni multicolorati degli scout o ex scout di Rocca e anche dalle zone di Forlì, fra cui il coro che ha animato la messa. E’ la fotografia della festa del centenario degli scout di Rocca San Casciano il pomeriggio dell’Epifania, aperta dalla celebrazione dell’eucaristia presieduta dal vescovo Livio Corazza, animata dagli oltre 50 scout locali nei vari gruppi, che hanno rinnovato o fatto per la prima volta le promesse, e culminata in teatro comunale con i saluti delle autorità e le testimonianze "dei lupetti e coccinelle di ieri".

Nel saluto introduttivo in chiesa, Stefano Fabbrica, responsabile del gruppo con Katia Valli, ha ricordato brevemente la storia del centenario di Fondazione del movimento scoutistico rocchigiano il 6 gennaio 1924 ad opera dell’allora pievano don Antonio Tabanelli, la rinascita nel 1947, dopo la soppressione del fascismo nel 1929, a cura del cappellano don Elmo Montanari e poi nel 1984, grazie a don Vittorio Fabbri. Nell’omelia il vescovo Corazza ha paragonato i doni dello scoutismo a quelli che i Re Magi portarono a Gesù Bambino, spiegando: "Il metodo educativo degli scout è simile a quello dei Magi, che, camminando insieme a seguito di una stella, coltivavano un sogno: raggiungere una meta. Anche gli scout aiutano i bambini, i ragazzi e i giovani a guardare in alto e lontano, con fiducia e speranza. Coltivare un sogno è molto importante anche per le persone e la società di oggi".

Il vescovo ha augurato lunga vita allo scoutismo di Rocca, "perché i ragazzi hanno bisogno sempre di sognare e di avere educatori che li facciano sognare e di genitori che li affidino a questi educatori". E ha concluso: "Non c’è niente di più bello che educare i giovani a sognare, alla solidarietà e alla pace, a pensare agli altri, a formare alla vita come dono per gli altri, seguendo sempre la luce di Cristo". La messa è stata animata dai canti del coro scout della zona di Forlì, con all’armonium Sandro di Villafranca.

Al termine sono arrivati in chiesa anche i Re Magi impersonati da Fausto Guidi, Mauro Frassineti e Oscar Albani. La manifestazione, preparata dal parroco don Giovanni Amati e dal vice don Rudy Viscarra, si è spostata nel teatro comunale Italia, riempito all’inverosimile, dove sono seguiti i saluti del sindaco Pier Luigi Lotti, "emozionatosi nel rivedere i ragazzi rinnovare le promesse" e ringraziando tutti gli educatori; del vescovo Corazza, che ha sottolineato "il valore sociale dell’educazione scout"; della deputata Rosaria Tassinari, che ha ringraziato i "tanti scout ed ex scout, fra cui l’89enne padre Giuseppe in sala col fazzolettone al collo" e don Vittorio Fabbri, "col quale iniziai la vita scout a casa Bargelli sul Muraglione".

Dopo i saluti di Stefano Fabbrica e Francesco Strocchi, responsabile scout zona Forlì, il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha ringraziato chi dedica "tempo, impegno e qualità educative al volontariato per la vita della comunità". Per il governatore dell’Emilia Romagna, "quando fai del bene, il bene lo ricevi anche", tanto è vero che "questi valori dello scoutismo sono validi anche per il mondo laico e la società civile".