I libri da salvare A mollo pergamene e pratiche comunali: saranno congelate

Timori per i testi del Comune (via Asiago) e della diocesi (via Lunga): in campo Sovrintendenza, ministero, volontari e Orogel.

I libri da salvare  A mollo pergamene  e pratiche comunali:  saranno congelate

I libri da salvare A mollo pergamene e pratiche comunali: saranno congelate

di Paola Mauti

Messi uno di fianco all’altro, sarebbero decine di chilometri di scaffali: tutti sommersi dall’acqua, ripiani crollati, con libri e documenti trascinati via, in balia del fango: l’alluvione non ha comportato solo danni alle persone, alle abitazioni, alle infrastrutture. All’attenzione delle istituzioni e degli esperti c’è anche una larga fetta del patrimonio artistico, soprattutto archivistico, librario e documentale, conservato in particolare nell’Archivio generale del Comune, in via Asiago (alla Cava) e nel seminario vescovile in via Lunga (a San Benedetto): si sta intervenendo ora per salvare tutto, anche con l’aiuto di un colosso come Orogel.

In via Asiago, lo stabile è a un piano solo ed è stato totalmente sommerso dall’acqua: ora è defluita, ma è tutto coperto di fango. In via Lunga i documenti sono conservati in un seminterrato dove i libri galleggiano: si tratta di un’area di 600 metri quadrati, invasa dall’acqua fino ad un’altezza di due metri e mezzo. Fino agli scaffali più alti che, rimasti asciutti, sono, però, successivamente crollati. E sono centinaia i libri da recuperare. Ci sono documenti rari e preziosi ma, per quanto riguarda il Comune, anche utili: per esempio, vecchie pratiche dell’ufficio Urbanistica sollecitate da privati, mappe, tutti documenti per lo più non digitalizzati. Italia Nostra elenca anche "fondi bibliotecari, periodici, gran parte del Museo del Risorgimento, tutta la gipsoteca, parte del Museo archeologico, i disegni dell’architetto Emilio Rosetti, botteghe del Museo etnografico, donazioni varie". Mentre nella biblioteca diocesana sono conservati i cosiddetti incunaboli, che risalgono al periodo che va dall’invenzione della stampa fino 1499; ci sono testi stampati nel ‘500, i cosiddetti ‘cinquecentini’, e nel ‘600, alcuni dei quali sono unici. E quelli che risalgono ai secoli successivi, alcuni molto belli, con rilegature in pergamena. Nel seminario è conservata anche la Biblioteca dei gesuiti, con antichi testi umanistici e scientifici.

Il Comune di Forlì ha attivato una squadra, coordinata da Stefano Benetti per la parte museale e da Rita Milaneschi per quella archivistica, con il compito di avviare un coordinamento con il segretariato regionale dell’Emilia -Romagna, il Ministero della cultura e le Soprintendenze competenti. Ma l’attenzione è alta anche da Roma, dove si è tenuto un vertice operativo. La sottosegretaria ai beni culturali Lucia Borgonzoni ha visitato entrambi gli archivi allagati con il sindaco Gian Luca Zattini, il deputato Jacopo Morrone e da Giuseppe De Gori, comandante del nucleo dei carabinieri per la tutela del patrimonio culturale. Per questo lavoro è partita anche una nuova colonna di vigili del fuoco dal Friuli (Palmanova in provincia di Udine). "Iniziano a entrare nel vivo le operazioni di messa in sicurezza del patrimonio danneggiato e gli interventi nelle situazioni più critiche", ha detto Borgonzoni.

Le prime indicazioni per salvare i libri sono già state fornite. Lunedì si è svolta una riunione per formare 150 volontari. ragazzi, uomini e donne di tutte le età, che, dopo un breve percorso formativo, con la supervisione della restauratrice Rita Capitani, e il coordinamento dell’azienda specializzata ‘Frati e Livi’, si dedicheranno al primo recupero dei libri e del materiale. Il compito dei volontari sarà prendere i libri, uno per uno, "con entrambe le mani" e metterli dentro dei depositi per essere, in seguito, congelati. Per l’operazione di stoccaggio e congelamento, già molte ditte, per lo più ortofrutticole, hanno messo a disposizione celle freezer e personale. Tra queste c’è Orogel, il colosso dei surgelati con sede a Pievesestina di Cesena: "Normalmente conserviamo l’ortofrutta a -25 gradi. È stata una sorpresa: mai mi sarei aspettato che questa procedura tornasse utile anche per il nostro patrimonio letterario – dice quasi incredulo Bruno Piraccini, presidente di Orogel –. Ma lo facciamo volentieri". Per i libri ci sarà una cella dedicata, separata dagli altri prodotti.

Ieri pomeriggio una ditta è intervenuta per aspirare dal seminterrato di via Lunga il gasolio fuoriuscito a causa del maltempo da una cisterna. Solo dopo, i locali saranno liberati dall’acqua. A quel punto sarà necessario un sopralluogo dei Vigili del Fuoco per sicurezza. Soltanto dopo questi passaggi il gruppo dei volontari inizierà a lavorare, fino al momento del congelamento. "Questa procedura congela anche il loro deterioramento – spiega don Andrea Carubia, il rettore del Seminario –. Poi, si procederà con una selezione: alcuni documenti, i pezzi che non sono unici, potranno essere eliminati". Il consiglio direttivo di Italia Nostra di Forlì si dice disponibile "con le proprie competenze per contribuire in questa corsa contro il tempo al salvataggio di importanti brani della storia della città che rischiano di andare perduti per sempre". I danni, riprende don Carubia, al momento "non sono quantificabili in termini economici".