I Radicali promuovono la ’Rocca’: "Vecchio, ma non sovraffollato"

Delegazione del Partito Radicale Italiano visita la Casa Circondariale di Forlì: 142 detenuti, 19 donne, 39 nell'area oasi. Struttura vecchia ma sufficiente, problemi burocratici per il nuovo edificio, mancanza di medici. Progetto "Natale in carcere" coinvolge 29 istituti penitenziari italiani.

I Radicali promuovono la ’Rocca’: "Vecchio, ma non sovraffollato"

I Radicali promuovono la ’Rocca’: "Vecchio, ma non sovraffollato"

Nell’ambito dell’iniziativa ’Natale in carcere’, una delegazione del Partito radicale italiano, composta da Maura Benvenuti e Vito Laruccia, membri del consiglio generale del partito, affiancati da alcuni rappresentati dell’Aiga (Associazione italiana giovani avvocati) ha visitato ieri la Casa circondariale di Forlì.

Sono attualmente 142 gli ospiti di un carcere che, a giudizio dei parlamentari radicali – e nonostante l’inadeguatezza della struttura nel quale è ubicato: cioè la centralissima Rocca di Ravaldino –, non presenta, nel complesso, particolari criticità. Di questi detenuti, 19 sono donne e 39 custoditi nella cosiddetta "area oasi", quella dedicata ai protetti, colpevoli di delitti, come quelli a sfondo sessuale, considerati dalla popolazione carceraria "infamanti".

La visita di ieri fa seguito ad una precedente che era stata effettuata nell’agosto scorso. "Rispetto all’estate scorsa, non abbiamo rivelavo particolari cambiamenti – dice Maura Benvenuti –; non c’è sovraffollamento, il personale di sorveglianza è adeguato". Quanto alla costruzione del nuovo edificio carcerario, avviata da anni, non ci sono ancora tempi certi riguardo al completamento dell’opera: "Ci sono problemi relativi all’iter burocratico – continua Benvenuti –. Secondo quanto asserito dalla direzione, bisognerà aspettare almeno cinque anni". Un problema che la delegazione ha rilevato è la mancanza del medico nel presidio sanitario, che, aperto 24 ore su 24, è considerato il fiore all’occhiello della struttura, un riferimento anche per le altre strutture carcerarie del territorio. "Ci hanno detto che i medici mancano ovunque – continuano i delegati –. Intanto, un detenuto che veniva da Pesaro e che doveva essere visitato, è stato respinto".

"Le cucine sono in buono stato, gli spazi sono adeguati, c’è la palestra. Pur essendo una struttura vecchia – interviene Vito Laruccia – possiamo nel complesso dare la sufficienza a questo carcere. Ora aspettiamo le risposte al questionario che abbiamo consegnato e che ci restituirà la direttrice". Sono 29 gli Istituti penitenziari italiani coinvolti nel progetto "Natale in carcere". In Romagna, oltre alla casa circondariale di Forlì, i delegati hanno fatto visita al carcere di Ferrara.

Paola Mauti