Il commento. Con Martino, società più forte. Ma arriva la prova del mercato

La Pallacanestro Forlì si prepara per la stagione 2023/24 con obiettivi importanti dopo aver consolidato la propria posizione nel panorama cestistico italiano. La conferma in testa alla classifica, la Coppa Italia e il rinnovo di coach Martino testimoniano la crescita del club, che punta a superare i pregiudizi del mercato e a consolidare la propria forza economica.

La stagione 2023/24 deve ancora scrivere alcuni importanti verdetti. No, non solo le due promozioni in A: c’è un altro aspetto che per Forlì sarà decisivo. Per capire, occorre fare un passo indietro di dodici mesi: reduce dalla finalissima, la Pallacanestro 2.015 perse in pochi giorni Giulio Gazzotti e Lorenzo Penna, finiti entrambi a Verona, e soprattutto vide sfumare numerosi obiettivi di mercato. Stando alle voci di quei giorni, Matteo Da Ros (a Udine), Ariel Filloy (Trieste) e perfino un giovane promettente come Federico Massone (Verona; e per fortuna, se no non sarebbe arrivato Zampini...).

In sostanza, i big della categoria e i loro procuratori considerarono Forlì non abbastanza forte da risultare convincente; e non abbasta ricca da privilegiarla comunque. Come se, in sostanza, la splendida cavalcata interrottasi a un passo dalla A fosse stata una casualità. Tra gli addetti ai lavori, ad agosto, circolava una battuta: Forlì ha giocato la finale ma è stata costretta a comprare chi è uscito ai quarti. Il riferimento era a Zilli e Zampini (da Cento) e Pascolo (Piacenza). E lasciamo stare che, per fortuna, la stagione di due su tre sia stata poi positiva... Ma vincere questo pregiudizio è decisivo per il mercato.

Da questo punto di vista, l’annata 2023/24 ha portato tante notizie positive: ripetersi in testa per il secondo anno vuol dire che Forlì è entrata nel club delle grandi; a ulteriore conferma, si aggiunga la Coppa Italia; e soprattutto il rinnovo di coach Antimo Martino, il cui valore è stato certificato una volta di più dal premio di allenatore dell’anno. Significa che le basi sono solide e continueranno a esserlo. E risuonano le parole di Martino nel post eliminazione: "Difficile averne oggi la consapevolezza, ce ne renderemo conto fra qualche tempo, ma abbiamo disputato una grande stagione".

Naturalmente ad accompagnare questa maggiore credibilità ci vuole (anche) la forza economica, aspetto forse più complesso: finora Forlì non ha mai avuto i primissimi budget della categoria. Ma è vero che ha avuto due annate molto positive anche fuori dal campo, con risultati al top, buoni incassi, diversi nuovi partner commerciali, un nuovo socio (Geppo Fabbri) e conti in ordine.

Il 2023/24 biancorosso è stato segnato dalla rotazione a dieci tra i quali nessun under – ed era la prima volta –, a imitazione delle più forti. Rispetto alle quali, però, era rimasta una certa distanza: Trieste era così lunga che Luca Campogrande è finito in tribuna e Leo Menalo (1’33” di utilizzo tra gara1 e 2) è stato mattatore di gara3 con tre triple e 10 punti, a suo modo decisivo in assenza di Reyes. Al netto dell’infortunio di Allen, i biancorossi non hanno avuto la stessa forza. C’è un’estate di lavoro per costruirla. A maggior ragione per affrontare 38 partite con 8 infrasettimanali.

Marco Bilancioni