VALENTINA PAIANO
Cronaca

Il Covid ha rialzato la testa: "Vaccinate oltre 11mila persone"

Reali (Igiene pubblica): "Ha aderito il 75% dei medici di famiglia. Difficile una stima dei positivi in giro"

Il Covid ha rialzato la testa: "Vaccinate oltre 11mila persone"

Il Covid ha rialzato la testa: "Vaccinate oltre 11mila persone"

Il Covid rialza la testa anche nella nostra provincia. Con l’arrivo dell’autunno e la permanenza quotidiana in ambienti chiusi si intensifica la diffusione del virus, al quale si aggiunge l’arrivo dell’influenza stagionale. Dal 16 ottobre, l’Ausl Romagna ha avviato la campagna di vaccinazione per la variante Eg5 in via prioritaria ai soggetti fragili con patologie croniche e con una seria compromissione del sistema immunitario, i loro caregiver, le persone over 60, donne in gravidanza e operatori sanitari. L’appello dei medici è semplice: vaccinarsi per proteggere se stessi e gli altri, perché anche in soggetti sani il virus può lasciare i segni del suo passaggio con una stanchezza profusa per molto tempo. Ma qual è la situazione in città? La illustra nel dettaglio Chiara Reali, direttrice facente funzioni dell’Igiene e Sanità Pubblica dell’Ausl Romagna sede di Forlì.

Dottoressa Reali, come sta procedendo la nuova campagna vaccinale?

"In queste prima settimane di somministrazione stiamo registrando un buon afflusso nelle nostre sedi. Sono circa 320 le prenotazioni in media alla settimana nella nostra provincia, da parte di persone fragili e over 60 negli sportelli Cup, in aumento negli ultimi giorni. Non solo le categorie a rischio possono accedere alla vaccinazione, tutta la cittadinanza può farlo attraverso il proprio medico di medicina generale o nelle farmacie convenzionate. Infatti, dall’avvio della campagna sono state immunizzate oltre 30mila persone in tutto il territorio dell’Ausl Romagna di cui 11mila a Forlì-Cesena. Ci tengo a precisare che ha aderito anche il 75 per cento dei medici di famiglia nella nostra provincia".

Il Covid è ancora percepito come un virus pericoloso?

"La sensazione è che il Covid sia avvertito come poco rischioso e questo anche grazie all’estesa campagna vaccinale avviata tra il 2020 e il 2021, che ha determinato un crollo delle forme clinicamente gravi. Tuttavia, questo virus non deve essere sottovalutato perché è ancora in grado di colpire in maniera intensa soprattutto i soggetti più vulnerabili".

In città, quanti sono i positivi?

"La stima dei soggetti positivi è difficile perché le persone, ora, possono eseguire in modo autonomo il tampone antigenico e non essendoci più l’obbligo di isolamento domiciliare spesso non procedono alla registrazione dell’esito tramite Fascicolo Sanitario Elettronico. I dati a disposizione, quindi, sono ampiamente sottostimati, siamo in grado di registrare solo le persone che fanno un tampone molecolare presso i nostri sportelli, nelle farmacie autorizzate o nei laboratori convenzionati".

Ci sono casi gravi a Forlì?

"Ad oggi, nell’ambito forlivese non risultano ricoveri in terapia intensiva o decessi ma occorre prestare attenzione perché, quando aumentano i casi nella popolazione generale, crescono anche le forme gravi. È importante continuare a mantenere le buone norme igieniche che abbiamo imparato durante la pandemia".