Il padre fondatore del 118. Addio a Ubaldo Mengozzi: "Persona straordinaria"

Deceduto ieri a 92 anni l’ex direttore del pronto soccorso di Forlì. Fu uno dei creatori del numero unico delle emergenze sanitarie. "Un passo avanti a tutti, un punto di riferimento".

Il padre fondatore del 118. Addio a Ubaldo Mengozzi: "Persona straordinaria"

Il padre fondatore del 118. Addio a Ubaldo Mengozzi: "Persona straordinaria"

Ci furono anni in cui chiamare il pronto soccorso era un brutto problema e bisognava prendere l’elenco telefonico per sapere che numero fare. Il 118 non c’era neanche nel mondo delle idee. Anzi no: nelle idee d’una persona quel numero c’era; quella persona è Ubaldo Mengozzi, 92 anni, morto ieri in ospedale a Forlì, per i postumi di un incidente stradale; erano le brume del 29 novembre 2023, 16.10 circa, in via Celletta dei Passeri, strada che collega i Romiti al Quattro, vicino a casa sua; Mengozzi passeggiava a piedi e un’auto lo travolse. Condizioni gravissime. Poi si riprese, ma solo per parlare un po’ con la moglie Mirella e i tantissimi amici. In realtà s’è viavia susseguita una serie di complicanze sul corpo di Mengozzi, che l’hanno, dolorosamente (con passaggi anche alla casa di cura il Parco), trascinato fino all’ultimo respiro.

Per decenni Mengozzi è stata la colonna portante del pronto socorso di Forlì. La sua idea fissa, un’ossessione, era quella di creare un numero unico di emergenza ("In America il 911 c’è dal 1972: facciamo come loro!" ripeteva); cioè: il 113 (o il 112) della sanità pubblica. "È stato senza alcun dubbio uno dei padri fondatori del numero unico delle emergenze" dichiara Roberto Todeschini, suo ex collega al Ps di Forlì. "Ha combattuto come un leone per far sì che questa sua idea si realizzasse – sottolinea Isabella Giondi, anche lei ex collega di Mengozzi –. Era un combattente nato, che ti ti instillava energia sempre e comunque. Uno di quelli che non ti faceva sentire la fatica del lavoro. Una persona straordinaria".

Alle albe degli anni Ottanta Mengozzi ogni tanto scendeva a Roma, per frequentare quelli che lui chiamava "i centri di potere". La sua volontà era la stessa: un numero unico per la terapia d’urgenza. "Il suo sguardo era uno o due passi avanti agli altri, un meraviglioso visionario", lo ricorda Andrea Fabbri, direttore dell’Unità operativa pronto soccorso, medicina d’urgenza e 118 dell’ospedale Morgagni-Pierantoni, quello che un tempo si chiamava, semplicemente, direttore del pronto soccorso; carica che Mengozzi aveva al momento della pensione, nel ’96, quando ormai il fatidico 118 (grazie a Mengozzi) era finalmente operativo in città da un paio d’anni. "In realtà per noi non è mai andato in pensione, il dottor Mengozzi – sottolinea Fabbri –. Era sempre un nostro punto di riferimento, perennemente pieno di idee e consigli. Ci mancherà tantissimo". Mengozzi fu anche creatore e presidente della ’Società italiana di medicina di emergenza-urgenza’, di cui era tuttora presidente onorario. Non ancora stabiliti i funerali. Mengozzi lascia la moglie Mirella.