GIANCARLO AULIZIO
Cronaca

Il piano post alluvione. Dardi: " La nostra priorità è ripristinare il territorio"

Il sindaco di Modigliana, paese delle frane, cauto sulle indicazioni fornite dall’assessore regionale Priolo: "Attendiamo, ma si valuti realtà per realtà".

Il piano post alluvione. Dardi: " La nostra priorità è ripristinare il territorio"

Il piano post alluvione. Dardi: " La nostra priorità è ripristinare il territorio"

Le prime anticipazioni della vice presidente della Regione Irene Priolo in merito al piano speciale preliminare post alluvione dell’Emilia-Romagna, atteso entro il 30 giugno, e le opzioni riservate alle abitazioni e alle aziende collocate nelle aree franose hanno già aperto un dibattito. In sintesi la Regione pensa di offrire: a) un indennizzo per ristrutturare e quindi la possibilità di rimanere, però nel caso di nuovi eventi non ci saranno ulteriori indennizzi; b) incentivi per trasferire abitazioni o aziende in altre aree non sottoposte agli ultimi eventi franosi e alluivionali. Soluzioni che hanno fatto storcere il naso ad esempio al primo cittadino di Civitella, Claudio Milandri, perché rischiano di favorire l’abbandono del territorio.

Modigliana è uno dei territori più danneggiati dagli eventi alluvionali del maggio 2023 e il riconoscimento di 108 milioni di euro per interventi sulle aree pubbliche ne sottolineano la dimensione del danno subito. "Sono state stimate oltre 6.900 frane, quindi una situazione sicuramente complicata – dice a conferma il sindaco Jader Dardi –. E’chiaro che negli interventi si dovranno mettere in sicurezza le aree di frana e non solo la parte della viabilità che riguarda il manto stradale, ma l’intero versante, quindi occorrerà intervenire anche per mettere in sicurezza le abitazioni in prossimità degli interventi".

Sulle opzioni previste dal piano della Regione per gli alluvionati, o perlomeno da quanto emerso finora, Dardi resta cauto. "In base alle dichiarazioni emerse si sa che verrà presentato uno studio dettagliato entro fine giugno, quindi dovremo valutare i contenuti prima di intervenire nel merito. Ritengo però che ogni soluzione debba avere una valutazione puntuale realtà per realtà. La dove è possibile, con gli interventi che abbiamo già messo in atto, col mettere in sicurezza le abitazioni credo che non si ponga il tema della delocalizzazione. Credo quindi che una generalizzazione in questo momento sia un errore".

Quale sarebbe il modo più idoneo per intervenire? Dardi illustra la sua opinione forte dell’esperienza diretta. "L’obiettivo – specifica – è mettere in sicurezza i cittadini come abbiamo fatto in tutti questi mesi in cui abbiamo operato, fin dagli interventi di somma urgenza. In primo luogo ogni intervento deve mettere in sicurezza le persone e poi creare le condizioni perché queste continuino a permanere nel nostro territorio. Quindi non creare condizioni di abbandono, ma avere una visione congiunta per consentire la manutenzione del territorio delle colline".

Per Dardi "primo obiettivo la verifica, l’esame dettagliato e la priorità della messa in sicurezza; poi agire di conseguenza tra gli enti di natura pubblica e gli interventi dei privati per creare le condizioni di ripristino del singolo territorio. E credo vogliano dire questo i provvedimenti annunciati. Non posso immaginare che vi sia una sorta di idea di spinta all’abbandono. Non deve essere così e noi dobbiamo lavorare con l’obiettivo di creare sicurezza per i cittadini e difesa del nostro territorio con la manutenzione".