Il Santarelli pronto a diventare polo culturale Entro l’inizio del 2022 il termine dei lavori all’ex asilo: sarà la sede di biblioteca moderna, laboratori, spazi di studio e un museo interattivo

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Tempo d’attesa stimato, a ritroso: dieci anni. Tanto dovrebbe servire prima di poter rimettere piede dentro l’ex asilo Santarelli, in via Caterina Sforza 45. La storica struttura, inutilizzata dal settembre 2012, anno in cui venne trasferita altrove la scuola per l’infanzia, dovrebbe riaprire tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 completamente trasformata. In via Sforza sono in corso lavori per restaurare, riqualificare e valorizzare il complesso che si trova qui dal 1879.

Lo sforzo economico per rendere di nuovo fruibile l’ex Santarelli non è secondario, dato che parliamo di 5 milioni di euro, 2,3 dei quali a carico del Comune (i restanti, via Unione Europea, arrivano dalla Regione). Cosa ospiterà l’immobile? Anzitutto la biblioteca moderna, quella cioè che ora si trova a palazzo Merenda, in corso della Repubblica. "Qui ci sono spazi dove potremo archiviare 600mila volumi", racconta l’assessore alla cultura del Comune di Forlì, Valerio Melandri. "La filosofia che stiamo seguendo – prosegue l’amministratore – è quella di separare la biblioteca di consultazione, che resterà a palazzo Merenda, dall’altra, di prestito, che verrà trasferita qui".

"Limiteremo al massimo i disagi e non ci sarà interruzione del servizio", garantisce il dirigente del Servizio cultura e turismo, Stefano Benetti, quando gli si chiede quali effetti avrà sull’utenza della biblioteca il passaggio dei libri dalla sede attuale a quella futura. Palazzo Merenda diventerà, parola di Melandri, "la biblioteca degli studiosi, dato che lì resteranno tutti i fondi, a partire dal Piancastelli", mentre quella di via Sforza ambisce a diventare un luogo "dove faremo incontrare tutte le classi sociali. Me l’immagino come un luogo frequentato dalla mamma con bambini, dallo studente universitario fino al professionista in giacca e cravatta".

Sempre all’interno dell’ex Santarelli si trasferiranno "quei laboratori aperti che ora si trovano in via Valverde". In base agli accordi questi laboratori, che includono alcune start up, potranno restare nella struttura per sei anni senza avere costi. Ci sarà poi un museo del ‘900 che si integrerà con la biblioteca e con le aule studio. "Non sarà solo un museo del Razionalismo – puntualizza Benetti : sarà un’esposizione che mescolerà architettura, storie e società". Tale museo urbano racconterà la storia della città con pannelli informativi, schermi e postazioni per creare un’esperienza interattiva. Non sarà, dichiara Melandri, "un museo dove per entrare si pagherà il biglietto". La speranza è che sia un antipasto, dopo che il turista avrà visitato il San Domenico, di quanto si potrà trovare in viale della Libertà (museo della ginnastica, museo dei mosaici).

La biblioteca verrà costruita tenendo conto di quanto stanno facendo la biblioteca San Giovanni a Pesaro e la Salaborsa a Bologna. "Immagino divanetti, poltrone, dove gli studenti possano studiare e parlare tra loro. Con la possibilità che questo avvenga – il progetto prevede di costruire anche un bar, funzionale all’attività dell’edificio – sul tetto dell’ex asilo, vero e proprio spazio nascosto agli occhi.

Per il palazzo del Merenda, gli uffici comunali stanno progettando l’intervento che consentirà di creare un collegamento tra corso della Repubblica e il campus universitario; potrebbe essere pronto all’inizio del 2022.

Luca Bertaccini