Intesa per Campostrino. Di giorno sarà un’aula, la sera e nei weekend una sala convegni

L’università potrà utilizzarla per le lezioni, il Comune potrà invece metterla a disposizione per incontri di associazioni e privati.

Intesa per Campostrino. Di giorno sarà un’aula, la sera e nei weekend una sala convegni

Intesa per Campostrino. Di giorno sarà un’aula, la sera e nei weekend una sala convegni

Il Campostrino, con un nuovo arredo e, soprattutto, una nuova destinazione d’uso, riaprirà al pubblico nelle prime settimane di gennaio, dopo la pausa delle festività. Tre anni fa, lo storico edificio ottocentesco, che si trova tra via Oreste Regnoli e via Giacomo della Torre, completamente ristrutturato grazie ad un investimento di 1,1 milioni di euro (500mila dei quali della Regione), veniva offerto in gestione gratuita dall’Amministrazione al Campus di Forlì. E, superati diversi progetti e ipotesi, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale e dell’allora rettore dell’università, era destinato ad essere un centro polifunzionale dedicato all’attività motoria e ricreativa di alto livello, sul modello dei campus americani.

Ora c’è un nuovo accordo tra l’Università e il Comune per la destinazione d’uso del Campostrino, che, peraltro, in questi anni, è poi rimasto pressoché inutilizzato. La pandemia (e non solo quella) ha cambiato il programma. Perché, nel frattempo, l’esigenza di avere nuovi spazi da mettere a disposizione degli studenti, è diventata impellente, visto che proprio la necessità di ulteriori aule per la didattica è considerata una delle cause del calo delle immatricolazioni in alcune facoltà. A questo si aggiunge la carenza di aule adeguatamente ampie per la facoltà di Medicina, che il presidente del polo forlivese Emanuele Menegatti da tempo lamenta. E allora, un’area che sfiora i 300 metri quadrati e garantisce 148 sedute, può invertire una tendenza negativa e va utilizzata a scopo didattico.

"È cambiato il rettore e con lui anche il progetto. Infatti, Giovanni Molari ha deciso di destinare tutto lo spazio alla didattica. Insomma, sarà utilizzato come aula magna. Ma sarà anche una specie di piccolo San Giacomo", spiega Valerio Melandri, assessore con delega alla cultura e, appunto, all’università. Completamente riarredato con un videoproiettore e con sedute smontabili e, dunque, con la possibilità di utilizzare gli spazi in maniera polifunzionale, l’accordo prevede che l’Alma Mater ne abbia l’uso dal lunedì al venerdì. Nei fine settimana, oltre che, eventualmente nelle serate, sarà a disposizione dell’amministrazione comunale della città.

"Lo spazio sarà dedicato alla cultura e sarà messo a disposizione dei cittadini, delle associazioni culturali, per l’organizzazione di convegni e quanto altro. Vogliamo garantire a questo edificio la massima fruibilità", conclude l’assessore.

Paola Mauti